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Siamo veramente giunti alle comiche finali. Non contento d’aver sacrificato l’unità del partito per poter raggiungere l’obiettivo personalissimo della propria rielezione, bocciata sonoramente dall’elettorato catanzarese, il signor Ciccio Galati rivendica un posto nella Giunta regionale e si autopropone (unico caso in tutta la Regione) a questo incarico. Senza alcun pudore, trovando chiuso, dagli elettori, l’ingresso principale di Palazzo Campanella, tenta di rientrarvi da una entrata … secondaria facendo credere che per lui, l’Assessorato, sarebbe né più né meno che un semplice premio di consolazione.
Se così fosse, andrebbero a quel paese tutte le affermazioni sul nuovo modo di fare politica, sul salto generazionale e sulla politica del fare che sono stati i capisaldi della campagna elettorale del neo Governatore Giuseppe Scopelliti. Ma la sfrenata ambizione fa dimenticare ogni cosa e fa saltare l’analisi del voto che determina la totale scomparsa delle forze socialiste dal Consiglio regionale. Nessun rappresentante, infatti, di quel che fu la gloria delle forze riformiste calabresi ha avuto accesso al massimo consesso elettivo sia delle formazioni collocate nello schieramento di sinistra che di quelle schierate a sostegno della candidatura di Giuseppe Scopelliti.
A sinistra, il vecchio espediente usato per restare a galla, e fatto di aggregazioni estemporanee a soli fini elettorali, stavolta non ha pagato anche perché l’elettorato ha voluto sanzionare insieme ad Agazio Loiero tutti quelli che con lui hanno condiviso le politiche di forte penalizzazione della Calabria.
Ma anche a destra il rifiuto di tentare l’unità dei Socialisti e la determinazione d’inseguire alleanze ibride per ottenere il raggiungimento del 4% e garantirsi un posto al sole, ha fatto eleggere un consigliere regionale all’Udeur ed uno al Pri, mentre c’erano tutte le condizioni acchè i 16.000 socialisti, portati in dote al ‘triciclo’, avrebbero consentito alla lista unitaria dei Socialisti la conquista di almeno due seggi, e forse, per il forte appeal che l’unità socialista avrebbe determinato, probabilmente l’ottenimento di un terzo.
La responsabilità di ciò è tutta di chi si era imposto a Segretario Regionale del Nuovo PSI, con l’imbroglio e mettendo sotto i piedi statuto e regole di convivenza. Ma sono gli ultimi sprazzi del canto del cigno. La richiesta di commissariamento del Partito in Calabria è già in itinere perché la disfatta subita con l’operazione elettoralistica di Galati non deve restare senza conseguenze. Del problema si sono fatti promotori decine di compagni degli organismi dirigenti che chiedono a Caldoro, prima che lasci l’incarico di Segretario Nazionale, un intervento urgentissimo onde evitare che i sottoscrittori della richiesta si sentano liberi di seguire percorsi autonomi finalizzando la loro iniziativa alla creazione di condizioni di una vera e larga unità socialista nell’ambito delle forze moderate.
Giovanni ALVARO
Membro della Direzione Nazionale Nuovo PSI
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