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L’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, rappresenta un’importante occasione per riflettere sulla lotta per i diritti delle donne, ricordando le loro conquiste sociali, politiche e civili. Questa giornata è dedicata a tutte le donne coraggiose, a quelle che sono riuscite a rinascere dopo esperienze dolorose e a quelle che, purtroppo, non ce l’hanno fatta.
In questo giorno speciale, l’associazione Terra Mia e lo Sportello di Ascolto e Aiuto Noi4YouRc&Provincia, guidati rispettivamente dalla Dott.ssa Romina Palamara e dalla Prof.ssa Dominella Magda Foti, rivolgono il loro pensiero a tutte le donne vittime di violenza, che non possono essere con noi. Queste donne, spesso invisibili, fanno parte di una realtà troppo spesso ignorata o minimizzata, ma che esiste ed è parte integrante del nostro tessuto sociale. La violenza di genere non è solo un fatto di cronaca, ma una ferita che colpisce profondamente l’intera società. Non basta commemorare o dedicare momenti simbolici: è necessario un impegno quotidiano e costante per dare voce a chi non riesce a parlare e per ricordare chi ha perso la vita a causa di una violenza ingiustificabile.
Il nostro lavoro nel sociale è costante: non ci limitiamo a combattere questa piaga nelle ricorrenze, ma operiamo ogni giorno per supportare chi ha bisogno. È nella quotidianità che si trovano coloro che cercano aiuto, è lì che i più piccoli apprendono il valore del rispetto reciproco, dell’amore senza violenza e senza stereotipi.
A tutte le donne che hanno perso la vita e a tutte quelle che ancora combattono, dedichiamo queste toccanti parole della Prof.ssa Concetta Fiore, vicepreside del Liceo Scientifico Statale “L. Da Vinci”. La sua poesia, inserita nel progetto “Un Podcast per un Viaggio alla Consapevolezza”, ha ispirato studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado nella realizzazione di podcast dedicati alla delicata tematica della violenza di genere:
“Non siamo farfalle, ma abbiamo un paio di ali colorate e luminose, ali che creano invidia, ali che fanno paura, ali per volare alto, sopra le miserie umane, anche oltre noi stesse.
Non siamo farfalle, ma abbiamo un paio di ali da mostrare con orgoglio, da difendere con tenacia, da riparare con amore.
Non siamo farfalle, e non tutte sanno di averle le ali, ne sentono solo il peso sulla schiena, senza capirne il fine, scambiandone i segni per ferite inferte dal tempo, o per tracce di qualcosa che non c’è più e non ricordano cosa fosse. Spesso le nostre ali vengono imprigionate in catene, oppure vengono strappate o subiscono l’usura del tempo. Ma non siamo farfalle, e per questo, a dispetto di chi vorrebbe negarci il volo, riusciamo a rammendarle, con la forza che nasce dal dolore, con la determinazione di doverlo a noi stesse.
Non siamo farfalle, ma ricerchiamo i colori e la bellezza della vita, per nutrire la nostra anima.
Come falene, spesso ci agitiamo intorno a una luce credendo che indichi la via: un amore, un sentimento, un’idea, una speranza, un’illusione. Ma quando la luce si spegne, le falene si disorientano, noi no. Ricominciamo il nostro incessante volo alla ricerca di una luce più vivida, più duratura.
Non siamo farfalle, per questo riusciamo a volare anche con le ali spezzate.”
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