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Di seguito la nota della Rete delle Associazioni FIBC – Ferrovia Ionica Bene Comune.
E’ in corso di definizione a Roma il Contratto di servizio universale per i treni a lunga percorrenza 2017–2021. Il precedente scade il 10 Dicembre; il nuovo sarà vincolante per 5 anni. La fase di negoziazione fra Governo (Ministero dei Trasporti) e Trenitalia è ancora in corso, ma si avvia alle battute finali. E ci pare allarmante, dalle notizie trapelate attraverso i media, il perdurare dell’assenza di attenzione nei confronti del Mezzogiorno e della Calabria in particolare.
La programmazione dei servizi (numero di corse, frequenza e caratteristiche di ciascun treno) ed il relativo finanziamento sono di competenza dello Stato, il quale copre con appositi corrispettivi la differenza tra i ricavi da traffico ed i costi di produzione certificati, con l’esigenza imprescindibile di assicurare l’equilibrio economico del Contratto stesso. Da indiscrezioni sul nuovo orario invernale in vigore dal prossimo dicembre, Trenitalia starebbe per compiere l’ennesima mattanza, andando ad eliminare numerosi treni a lunga percorrenza tra Sud e Nord Italia. Tali scelte rischiano di confinare il Sud, ed in particolare la Calabria, in una condizione di marginalizzazione assoluta.
Ma se una parte delle responsabilità ricade su Trenitalia in ragione di strategie discutibili e certamente non orientate alla popolazione, la responsabilità maggiore va ascritta allo Stato che continua a mortificare i servizi di trasporto per la maggioranza dei cittadini, a favore di treni “a mercato”, le frecce, in sfregio ai princìpi di sussidiarietà e di compensazione.
Riteniamo rilevante, in questo contesto, anche la responsabilità del Governatore della Regione Calabria e dei sindaci delle maggiori città calabresi a cominciare dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, laddove non riescono ad incidere sulle politiche di governo nazionali e non appaiono in grado di esprimere le reali esigenze della comunità calabrese. A giudicare dai programmi elettorali, essi convenivano sul fatto che la priorità per i calabresi non fosse il ponte sullo Stretto; valutiamo grave un cambio di atteggiamento e l’incoerenza che, purtroppo, si va manifestando . Noi non ci stiamo. E siamo pronti ad ulteriori mobilitazioni qualora non si assuma una presa di posizione chiara e allineata con i desiderata della collettività calabrese sui temi che da tempo stiamo proponendo in materia di Trasporto Ferroviario.
Nel Dossier Tecnico dal titolo “SERVIZI DI TRASPORTO FERROVIARIO IN CALABRIA. PROPOSTE DI SVILUPPO PER LA FASCIA IONICA”, indirizzato al Sig. Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, la Rete delle Associazioni FIBC (Ferrovia Ionica Bene Comune) ha dedicato uno specifico capitolo ai servizi di trasporto a medio-lunga percorrenza. Si richiama il testo specifico: La questione dei servizi ferroviari a lunga percorrenza è di fondamentale importanza per la Calabria. In questi anni la Regione ha perso molto in termini di accessibilità; una ventina di treni interregionali sono stati soppressi fra il 2010 e il 2013: 2 Intercity, 4 Intercity Notte, 5 treni Espresso, 7 Treni Espresso Cuccetta, 2 Treni Interregionali verso la Puglia. Una vera falcidia. Le conseguenze sono state micidiali:
– Impossibilità di collegamenti ferroviari diretti fra la Calabria e il Nord Italia; i viaggiatori sono costretti a cambi difficili a Roma, con tutti i disagi correlati specie per anziani e utenti muniti di bagaglio;
– Impossibilità di fruire di viaggi in cuccetta e di sfruttare le ore notturne per riposare;
– Drastico aumento dei costi di mobilità, connessi anche al maggior onere tariffario per fruire delle Frecce, da Napoli verso Nord;
– Abbandono del servizio di trasporto pubblico finito in mano a ditte private che operano con pulman su distanze tipicamente di ambito ferroviario; un viaggio di 15-18 ore in autobus, spesso in notturna, è estremamente faticoso; senza considerare i rischi del viaggio su strada (si contano ormai frequenti incidenti) e il fattore inquinamento. Anziani e persone che si recano al Nord Italia per cure mediche, subiscono stress inimmaginabili per chi non ha mai provato, con ripercussioni anche di natura psicologica;
– Si vanno attivando in questi mesi dei servizi di autolinea da parte degli operatori di trasporto Trenitalia e Italo (Freccia Link, Italobus) che assumono connotati per certi versi offensivi nei
confronti delle popolazioni; purtroppo non basta assumere slogan e colori simbolici per far diventare treno un autobus. Inoltre si palesa la perdita di utenza da parte del vettore ferroviario e si cerca di rincorrere la domanda quando ormai è tardi.
Si ritiene necessaria una drastica inversione nelle strategie di sviluppo del trasporto ferroviario. Chiediamo in particolare:
– la possibilità per gli utenti regionali di servirsi anche dei treni IC all’interno del territorio calabrese, senza pagamento di sovrapprezzi;
– la salvaguardia dei due treni notte rimasti (InterCity Notte 784-785 Palermo/Siracusa-Milano e 794/795 Reggio Calabria – Torino PN), correggendo distorsioni incomprensibili di esercizio: ad esempio la coppia di ICN 794/795 Reggio Calabria – Torino PN via Bologna/Milano in senso sud-nord effettua regolare fermata al mattino a Bologna Centrale, mentre in senso opposto, il treno non fa fermata;
– il ripristino di almeno due coppie di treni InterCity Notte, uno lungo il versante tirrenico, l’altro sul versante ionico, diretti a Milano;
– il ripristino di collegamenti di qualità (IC o Rapidi) da Reggio Calabria a Bari, con due coppie di treni sull’itinerario Reggio Calabria-Paola-Sibari-Bari, e due coppie integralmente sull’itinerario ionico;
– l’offerta di due coppie di treni a lunga percorrenza IC a servizio della costiera ionica calabrese (Reggio Calabria – Torino; Reggio Calabria – Venezia);
– la predisposizione di un servizio a prenotazione di assistenza per rendere accessibile il treno a persone con disabilità o in carrozzina.
Stando alle caratteristiche odierne delle linee nazionali, con le migliorie tecnologiche poste in essere e finalizzate alla velocizzazione e alla sicurezza, nonché la disponibilità di convogli ferroviari di elevate prestazioni e qualità, i servizi proposti possono essere molto appetibili sia sulla lunga distanza che sulla media distanza, e certamente capaci di coprire il vuoto di rotte aeree interregionali.
Chiediamo con forza che il Presidente Oliverio e l’Assessore regionale ai Trasporti Musmanno rappresentino le esigenze sopra espresse e non si limitino a chiedere briciole governative. Riteniamo assolutamente inaccettabile attestarsi su offerte minimaliste (si parla di un IC Bari/Paola quasi fosse una grande conquista) e chiediamo che si operi per dare seguito alle nostre proposte, con opportuni investimenti. Ed in particolare, in ordine di priorità:
– due coppie di treni IC sull’itinerario costiero ionico Reggio Calabria-Bari, spostando il terminale Nord da Taranto a Bari;
– due coppie di treni IC Notte, uno lungo il versante tirrenico, l’altro sul versante ionico, diretti a Milano;
– due coppie di treni IC a servizio della costiera ionica calabrese (Reggio Calabria – Torino; Reggio Calabria – Venezia).
E, in ogni caso, la predisposizione di un servizio a prenotazione di assistenza per rendere accessibile il treno a persone con disabilità o in carrozzina, condizione scontata.
Si osservi che le richieste avanzate costituiscono solo un parziale recupero dei servizi falcidiati negli anni scorsi. In assenza della dovuta attenzione e di risultati concreti, siamo pronti ad una mobilitazione e ad azioni di contestazione nei confronti delle autorità di governo.
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