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Di Mario Nirta
SAN LUCA. Definitemi fascista, comunista, terrorista, sanguinario o spietato, non me ne importa niente; ditemi che al mio confronto Gengis Khan e Hitler sono stati dei grandi benefattori dell’umanità ed io vi dirò che me ne importa ancor meno. Però per certi reati che nulla hanno di umano, per certi reati che ti fanno ribollire il sangue, divento più feroce dei personaggi che ho citato, e pretendo per chi li commette la pena di morte. E subito, all’istante. Di solito mi faccio i fatti miei, scribacchio qualche sciocchezza, della quale non sono per nulla orgoglioso, ma sono orgoglioso di non aver mai detto di no a chi mi ha chiesto un favore che, nei limiti delle mie scarse possibilità, potevo concedere. Non tollero le offese, ma le dimentico presto e quando è possibile dico sempre di sì. Ma davanti ai reati contro gli indifesi, divento una belva e pretendo contro questi perversi che li perpetrano, la pena di morte immediata. Primo perché pur non essendo l’odio nella mia natura, detesto chi mi costringe a odiare, e secondo perché non c’è infame più abominevole di chi infierisce sugli indifesi. Vedo troppo, troppo spesso, nei telegiornali i lavoratori delle case di riposo maltrattare e picchiare poveri vecchi nei cui programmi più immediati c’è solo la morte. Vedo uomini, ma soprattutto donne, che vivono proprio con la retta di questi poverini, infierire contro di essi senza alcuna pietà. Stronzi, come fate a non avere pietà, come fate a picchiare un povero vecchio che potrebbe essere vostro padre o vostro nonno? Stronzi maledetti e streghe verminose, come fate a schermire questi poveri esseri che dopo aver lavorato una vita adesso chiedono solo di vivere senza soffrire troppo? Vomitevoli nauseabonde stronze, ma avrete anche voi un nonno, un padre o una madre no? E se li avete, come riuscite a guardarli in faccia se nella casa di riposo torturate quelli come loro? Ma santo Dio, c’è qualcosa di più pietoso di un vecchio che piange per essere stato schiaffeggiato da quelle streghe che dovrebbero aiutarlo? Schiaffeggiare un vecchio indifeso, ma ci rendiamo conto di quale vigliaccheria stiamo parlando? Scusatemi, ma quali domiciliari del ca… vuoi affibbiare a questi cessi? Pena di morte subito ed in pubblico, porca troia. Bisogna dare un esempio se si vuole che finisca questo scempio perché gente tanto cattiva, tanto perversa non merita di vivere. Non meritano il nome di esseri umani questi immondi, ma quello di bestie, di belve di iene e dalle bestie ci si può difendere solo uccidendole. E se ancora i buonisti, mi ridiranno fascista, comunista sanguinario ecc, non mi resta che augurare loro di terminare l’esistenza in mano a quelle bestie che io voglio condannate a morte.
Il noto intellettuale sanluchese, Mario Nirta
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