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I rimborsi per le spese mediche, per strutture educative come asili, per istruzione universitaria e assicurazioni sulla vita non saranno ritoccati al ribasso. Il Governo ha deciso di abrogare il comma 576 della legge di Stabilità, scongiurando la riduzione delle aliquote dall’attuale 19 al 18% per le detrazioni fiscali nella prossima dichiarazione dei redditi. Lo ha reso noto Pietro Vitelli, responsabile di Altroconsumo Calabria che, attraverso una lettera al ministro dell’Economia Saccomanni e al presidente del Consiglio Letta, ora chiede di intervenire «sul credito d’imposta, cioè il ritardo sui rimborsi». A riguardo, Altroconsumo ha dato inizio ad un petizione Online.
A partire dal 2014, con effetto sui modelli 730 del 2013, se il credito d’imposta scaturito dalla dichiarazione superasse la soglia dei 4mila euro – dichiara Vitelli – potrebbe non risultare sulla busta paga di luglio o sulla pensione di agosto. L’Agenzia delle entrate potrebbe bloccare il rimborso per almeno sei mesi, in modo da effettuare i controlli ed erogare il rimborso successivamente. In caso di grosse ristrutturazioni edilizie (per altro incentivate in ogni modo dallo Stato) o di assegni all’ex coniuge, in caso di spese per disabili, per un anziano in casa di riposo o per acconti in eccesso per cambio lavoro, il rimborso nei tempi normali potrebbe slittare fino al 2015.
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Ottimo ed abbondante