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Riceviamo e pubblichiamo:
“Il Quotidiano della Calabria” di oggi in una pagina intera dedicata all’ammodernamento del Megalotto 3 della S.S. 106 scrive – a buona ragione – che “tra i più attivi oppositori al progetto” di ammodernamento della “strada della morte”, “c’è il sindaco di Amendolara Antonio Ciminelli”.
È vero.
In ordine alle dichiarazioni del Sindaco Ciminelli che riguardano – a suo dire – la mia presunta “ignoranza” e senza voler aprire alcuna polemica mi permetto semplicemente di far notare una sostanziale incongruenza circa le sue dichiarazioni diffuse a mezzo stampa.
Egli afferma, infatti, che i sindaci – evidentemente li rappresenta per intero parlando al plurale – dell’alto jonio cosentino si sono “sempre detti contrari ad un impatto ambientale negativo ma non siamo contrari all’ammodernamento infrastrutturale”.
Quel “ma” che spezza le affermazioni dei sindaci dell’alto jonio costituisce un antitesi.
Perché se si è contrari ad un impatto ambientale costituito – cito solo a titolo di esempio – da una galleria che nel preliminare era di 8 chilometri mentre nel definitivo è di 4 chilometri e per i restanti sale in superficie allora si è anche consapevoli che questa scelta assunta dall’Anas è dovuta ad una mancanza di risorse economiche.
Quando si afferma, invece, che non si è contrari all’ammodernamento infrastrutturale allora evidentemente si è certi di avere le risorse economiche necessarie per poter realizzare il progetto del Megalotto 3 secondo i gusti, i gradimenti e le preferenze dei sindaci dell’alto jonio.
Il Primo Cittadino di Amendolara sostiene ancora che in meno di 20 giorni sarà convocata la conferenza dei servizi e che quindi non ci saranno ritardi. Io ricordo, invece, che dopo le conferenze dei servizi dei primi anni 2000 il progetto relativo all’ammodernamento del Megalotto 3 fu soppresso dall’Anas grazie al contributo determinante dei sindaci dell’alto jonio allora in carica e fu poi sepolto per anni salvo poi essere riesumato con i finanziamenti CIPE 2007 e 2008.
Sono certo, e concludo, che i lavori del Megalotto 3 della S.S. 106 partiranno come previsto ad agosto 2015. E’ sono altrettanto certo che tutti sindaci dell’alto jonio – di cui Ciminelli è il portavoce – che non sono contrari all’opera ma (e sottolineo dieci volte questo “ma”), non vogliono che ciò generi un impatto ambientale negativo saranno capaci di trovare il giusto compromesso affinché siano avviati i lavori per tempo e senza ritardi ed, insieme, sia anche salvaguardato l’impatto ambientale.
Perché è evidente che se ciò non accadrà sarà prevalso sull’interesse generale della Regione Calabria e dei suoi cittadini l’interesse – seppure legittimo – delle comunità dell’alto jonio che attraverso i loro primi cittadini (e pochi altri purtroppo!), si saranno resi responsabili della impatto negativo che la mancata realizzazione di questa opera avrà sul futuro di intere generazioni di giovani calabresi che verranno.
Altro che impatto sull’ambiente (che peraltro in Calabria viene difeso o stuprato a giorni alterni!).
Fabio Pugliese
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