SS 106, Pugliese replica a Rita Tagliati

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Ho avuto modo di leggere la lettera che la Signora Rita Tagliati (ex vice sindaco di Ferrara), ha scritto oggi su “Il Garantista”. Vorrei subito dire alla Signora Tagliati che io non sono il “nemico” proprio di nessuno. Sono semplicemente l’amico dell’interesse generale dei calabresi come me e della Calabria che difendo con orgoglio, con passione e con amore! A tal proposito vorrei pubblicamente invitare a cena la Signora Rita Tagliati: sarà un modo per conoscerci e nell’occasione potrò presentarle tanti, molti, troppi familiari delle vittime della “strada della morte”.

Perché ritengo sia opportuno che le ragioni che la Signora Tagliati espone nella sua lettera, debba e possa spiegarle ai tanti genitori che sulla S.S. 106 (anche nel tratto compreso tra Sibari e Roseto), hanno perso una figlia, un figlio, un genitore, un parente, un amico oppure ai tantissimi cittadini calabresi (e non solo), che hanno riportato in uno dei moltissimi sinistri avvenuti sulla “strada della morte” dei danni fisici permanenti.

La costituzione, inoltre, prevede che i cittadini (grazie a Dio), possono avanzare delle osservazioni sull’impatto ambientale dell’opera ma non prevede l’invio di osservazioni “fotocopia” attraverso cui si cerca di far saltare per aria l’ammodernamento della 106 e nel mentre si sostiene – cito testualmente – “noi però non siamo contrari alla realizzazione dell’opera”.

La Nuova 106 è necessaria ed occorre realizzarla. Non voglio entrare nel merito di “come realizzarla” con la Signora Tagliati perché ritengo che molte delle sue osservazioni sono totalmente inesatte e non trovo giusto aprire in questa sede una disquisizione tecnica. Però vorrei restare su quello che ha scritto per dire, ad esempio, che il viadotto più alto sarà di 68,5 metri (Avena), e non di 85 come scrive la Signora Tagliati così come non è vero che l’attuale 106 sarà destinata a “relitto inutile” perché mediante un cospicuo investimento (oltre 10 milioni di euro), sarà riqualificata e smetterà di essere una strada Statale. E poi sulla Salerno – Reggio C. di viadotti che superano anche i 300 metri ne abbiamo diversi! Non è mica la fine del mondo!

Leggendo ciò che scrive la Signora Tagliati (nella sua lettere ed in molte osservazioni che ho letto), devo riconoscere con non poca amarezza che lo studio del progetto, il confronto con i tecnici, ecc. è stato – non me no voglia – quanto meno troppo superficiale facendo pervenire a delle conclusioni, queste si, decisamente inesatte.

Spero che dietro a questa presa di posizione che non posso non definire demagogica ci sia solo una errata interpretazione del Progetto della Nuova 106 nell’alto ionio perché non vorrei che, invece, ci sia il tentativo di salvaguardare l’interesse di quelle “aziende agricole e agriturismi di qualità” di cui la Signora Tagliati parla nella sua lettera. Perché seppure considero legittimi questi interessi credo e sono fortemente convinto che questi debbano piegarsi davanti all’interesse generale della comunità calabrese tutta.

In Calabria, nel 2014, l’epoca dei “Padroni” è finita da un pezzo: la Signora Tagliati di ciò può starne certa così come può stare certa che mentre lei si adopererà per dire e far dire anche ad altri che questo progetto non va bene io, diversamente, continuerò a fare l’opposto ed alla fine avrò ragione e vincerò questa battaglia per un motivo semplice: perché la mia – a differenza della sua – è una battaglia giusta!

Infine, vorrei precisare che questa battaglia non la vincerò da solo ma con i tanti calabresi residenti che amano questa terra, che vivono in questa terra e che peraltro sono a conoscenza che il mio libro è andato a ruba, che ne pubblicherò a breve una seconda edizione dove riserverò alla Signora Tagliati un intero capitolo pubblicando ciò che ha scritto nelle sue osservazioni e sarà in formato digitale e gratuita per tutti: ognuno potrà andare a leggere il mio testo su internet senza spendere nulla. Compreso la Signora Tagliati che – detto per inciso – di certe letture ne avrebbe davvero tanto bisogno.

Fabio Pugliese

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