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Magna Grecia Metodo Classico ha presentato la gamma di qualità delle bollicine calabresi. Ed ora si prepara ad essere un progetto on the road che coinvolga tutto il sud.
Dieci anni fa era la bella addormentata della enologia italiana. Oggi è una terra che sorprende per carattere e produzioni, vitigni e varietà di uomini che si impegnano con intensità per la produzione di prodotti di qualità che si sentono nel bicchiere. È la Calabria vitivinicola che ieri ha dato un gustoso e brillante assaggio delle sue potenzialità produttive con l’evento “Magna Grecia metodo classico” presentato nello spazio espositivo di Profondo Food nel Padiglione 3F. Slow Food Calabria insieme alla Regione Calabria e Unioncamere ha presentato al pubblico del Salone del Gusto e di Terra Madre e agli operatori di settore e la stampa specializzata ben nove etichette di spumante prodotte in Calabria da vitigni autoctoni da sei aziende che hanno avuto il coraggio e la voglia di sperimentare questa nuova via produttiva, non facile ma di sicuro esaltante.
Ferrocinto, iGreco, Librandi, Santa Venere, Serracavallo e Statti sono le prime cantine ad aver spumantizzato vitigni autoctoni con il metodo classico presentate nel corso dell’evento da Giancarlo GARIGLIO, curatore di Slow Wine la guida specializzata di Slow Food, e Giancarlo RAFELE collaboratore regionale della guida vitivinicola del sodalizio con la chiocciola. Un percorso che racconta di una cultura forte che il vino racconta che cresce e si anima sugli 11mila ettari sparsi sul territorio calabrese e che dimostrano come la viticoltura in Calabria stia facendo passi da gigante.
GARIGLIO si è detto apertamente «sorpresa dalla nuova Calabria vinicola» che racconta con «grandissima varietà di vitigni piantati» la forza di una terra che nella diversità dei climi offre prodotti davvero unici e destinati a crescere ed affermarsi sul mercato. Dalle temperature del Pollino e della Sila, fino ai climi più miti delle coste calabre, passando per le terre del Cirò, dell’interno del cosentino, delle serre vibonesi non si può parlare di una Calabria del vino ma delle «diverse calabrie» che strutturando la produzione sui vitigni autoctoni come gaglioppo, magliocco, greco parlano di una «zona unica dalle grandissime potenzialità». Una terra che oltre ai prodotti porta in tavola la varietà di uomini che si impegnano con intensità per la produzione di vini di qualità che si amplificano ed incantano nel bicchiere.
Eccolo così declinato nelle bollicine di Ferrocinto, iGreco, Librandi, Santa Venere, Serracavallo e Statti il grande fermento del metodo classico calabrese che propone vini di «ottima forma e crescita» – ha commentato Gariglio nel corso dell’incontro di Profondo Food che promettono un «certo interessa da parte del mercato per questi prodotti ben fatti».
Magna Grecia Metodo Classico non vuole essere solo un progetto regionale ma allargarsi alle regioni limitrofe – ha annunciato Giancarlo Rafele – che punta a realizzare un evento importante capace di raccogliere le aziende regionali del Sud. Ma già da ora diventerà un progetto on the road che sarà ospitato ad Euposia Challenge Bollicine dal Mondo e poi a Praga e Dusseldorf come opportunità per le bollicine calabresi di aprirsi ai mercati internazionali e raccontare le meraviglie della Calabria in vigna.
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