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Riceviamo e pubblichiamo da On. le Giovanni Nucera Consigliere regionale Capogruppo de La Sinistra
“Bocciato dal Tar del Lazio il progetto della SEI-Repower della centrale a carbone a Saline Ioniche.
Questa notizia porta con sé grande soddisfazione ed è un vero e proprio risarcimento per le forze giustamente spese nelle battaglie realizzate a salvaguardia della nostra terra.
Ci siamo battuti, accanto a tutte le associazioni e le comunità locali, contro la costruzione di questa cattedrale nel deserto, di cui non si ravvedeva né il bisogno né il senso. Risale allo scorso 19 giugno la richiesta da parte di alcuni gruppi consiliari, tra cui Sel, della convocazione straordinaria del Consiglio provinciale per assumere determinazioni urgenti contro la realizzazione della centrale a carbone di Saline Joniche. Solo un anno fa, il 28 maggio 2013, il Consiglio Provinciale approvava all’unanimità una mozione presentata dal Vicepresidente e capogruppo Sel Giovanni Nucera, oggi Consigliere regionale, che esprimeva parere negativo contro lo scellerato progetto della SEI-Repower. Dopo la risposta del Ministero dello sviluppo economico all’interrogazione n.4-05632 giunta qualche mese fa e che confermava quanto detto con forza dalle Istituzioni e dalle associazioni, oggi possiamo finalmente archiviare questa pagina: “La centrale a carbone di Saline Joniche non si farà perché l’iter autorizzativo è viziato da evidenti irregolarità e forzature”. Una grande vittoria, a conferma che le battaglie giuste si fanno insieme e con determinazione. È una vittoria per l’area grecanica e per tutta la Calabria che ha dimostrato di non essere colonizzabile dai poteri forti e con imposizioni che provengono dall’alto. Adesso è il tempo di pianificare possibilità nuove che prestino attenzione alle esigenze e alla voce delle comunità locali, affinché quest’area ritrovi la sua vocazione turistica – per esempio con la riapertura e la valorizzazione del porto, con interventi di riqualificazione volti alla tutela ambientale, alla salvaguardia dei beni archeologici e delle peculiarità culturali e territoriali. Un progetto per la rinascita e lo sviluppo economico di questa porzione di area metropolitana, a partire dall’utilizzo produttivo delle strutture già esistenti sul territorio, dalla promozione delle iniziative manifatturiere legate alle energie alternative, all’agricoltura, al paesaggio e al recupero di attività tradizionali legati alla cultura calabro-greca”.
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