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Riceviamo e pubblichiamo da Cantiere Laboratorio
“Nel giorno della nascita di Corneliu Zelea Codreanu ( Romania 13/09/1899 – 30/11/1938) Fondatore e Capo della “Legione dell’Arcangelo Michele” e della “Guardia di Ferro”, Movimento Nazional-Cristiano rumeno, “Cantiere Laboratorio” nomina Ettore Scaramuzzino responsabile dell’organizzazione giovanile dell’Associazione.
Ettore Scaramuzzino, giovane lametino stimato sia per le sue doti sportive che umane, incarna quei valori di coerenza, lealtà,spirito di abnegazione, onestà e coraggi o, altruismo e generosità, da tutti riconosciuti, concretamente vissuti e ampiamente dimostrati negli anni di militanza. Il gruppo giovanile sarà protagonista da qui a breve di una serie di iniziative ed incontri.
Gioventù Controcorrente non ha finalità politiche partitiche con l’ossessivo obbiettivo di conquistare voti ma si propone, per le giovani generazioni, un’azione culturale e politico-sociale per formare Uomini capaci di saper leggere gli avvenimenti dell’ora presente, che sappiano giudicare con obbiettività e correttezza e discernere il buono e il cattivo, il bene e il male, ed agire in modo disinteressato per il bene comune.
Il movimento giovanile di Cantiere Laboratorio fa sua la memoria, l’identità, la dottrina e lo spirito della “Legione dell’Arcangelo Michele”, un movimento che più che un partito politico era una “scuola di vita e milizia di sacrificio”.
Di fronte ad una società frantumata, a “coriandoli”, è necessario partire dal territorio e costruire una micro-comunità fondata sui principi del diritto naturale.
Oggi più che mai ci risuonano nella mente le parole profetiche di Aleksandr Solženicyn che, di fronte ad una società affievolita, lancia un messaggio di forza, di impegno, per costruire una società più giusta, senza paura.
Gioventù Controcorrente fa suo questo messaggio e lo lancia a quanti, oggi, credono in una speranza di libertà e civiltà, di giustizia e verità, a tutti quei giovani che non si lasciano omologare, ma che guardano con preoccupazione quanto accade intorno a loro e che sanno reagire ed affermare la propria dignità e a non svendere la propria coscienza:
“La civiltà del frastuono ci ha completamente privati di una vita interiore raccolta, ha trascinato le nostre anime al mercato: quello dei partiti o quello dei commerci […]. Ci siamo così irrimediabilmente disumanizzati che per la modesta pappatoia di oggi siamo disposti a dar via tutti i nostri principi, l’anima, tutti gli sforzi dei nostri predecessori e le opportunità dei nostri posteri – qualsiasi cosa pur di non arrecare turbamento alla nostra precaria esistenza […] ma – un petto inerme può resistere anche ai carriarmati se in esso batte un cuore degno! Una scelta non facile per il corpo, ma l’unica per l’anima. Una via non facile –tuttavia anche da noi ci sono persone, decine di persone, che da anni si attengono a questi criteri, vivono secondo verità. Non si tratta allora di avviarsi su questa via, ma unirsi a chi l’ha già fatto. Quanti più numerosi e concordi saremo nell’intraprenderla, tanto più agevole e breve ci sembrerà. Se saremo migliaia, non potranno tenerci testa, neanche ci proveranno. Se diventeremo decine di migliaia, il nostro Paese cambierà talmente da non riconoscerlo più. Se invece ci facciamo vincere dalla paura, smettiamo almeno di lamentarci di quelli che ci toglierebbero anche l’aria per respirare – siamo noi stessi a farlo! Incurviamo ancor di più la schiena, aspettando di vedere come va […]. Se anche stavolta ci lasceremo vincere dalla paura, vorrà dire che siamo delle nullità, che per noi non c’è nessuna speranza”.
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