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Dopo la denuncia di USB Lavoro Privato Calabria, che ha portato a conoscenza dell’opinione pubblica e della classe dirigente regionale, lo smembramento in atto della società aeroportuale, la dirigenza SACAL continua imperterrita nel suo percorso distruttivo di smembramento dell’azienda e di annullamento dei diritti e di riduzione dei salari dei dipendenti, malgrado molti esponenti del CDA e politici abbiano chiesto di volerci vedere chiaro, dal momento che il mandato dato al presidente non è in linea con quanto da lui effettivamente realizzato.
ANALIZZIAMO I FATTI:
Nell’accordo sottoscritto, con la complicità di alcune OO.SS., Cisl e Uil, che ha visto il netto rifiuto delle altre:
- non vi è traccia, qualora la nuova società dovesse fallire o essere in crisi, di alcuna tutela nei confronti dei lavoratori, con gli stessi lasciati al loro destino;
- si precisa che “... nei confronti dei lavoratori stagionali la società handling si impegna a riconoscere entro 24 mesi dal trasferimento, il diritto di precedenza normato dalla legge anche nel caso di assunzioni a tempo indeterminato”, il che vuol dire che per due anni, se si dovessero fare assunzioni, la precedenza è di chi ha già lavorato in S.A.CAL. E poi? L’accordo consente di assumere chi vogliono loro, seguendo criteri non specificati e chi ha lavorato con Sacal come stagionale per anni, si arrangi.
- si specifica che “...la società di handling, manterrà gli accordi di secondo livello precedentemente sottoscritti da Sacal SPA, con l’impegno a ridiscuterli, non appena verrà costituita la nuova società attraverso la contrattazione di secondo livello”, il che vuol dire che questi accordi di secondo livello potranno essere annullati successivamente, con la chiara intenzione di produrre un peggioramento delle condizioni salariali dei dipendenti, aggirando quanto previsto dall’art.47 della legge 428/90, che stabilisce che : “… è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi, previsti dai contratti collettivi anche aziendali vigenti alla data del trasferimento…”;
- si stabilisce che verrà mantenuta “L’AFA regolata dall’ordine di servizio prot. n 1323 del 20.12.2013” o “L’Indennità percepita al personale ex Alitalia rimarrà nella medesima voce di corpo del cedolino è congelata nella misura percepita all’atto del trasferimento” col risultato di mantenere un trattamento economico di favore per alcuni dipendenti, mentre per altri con molta probabilità non verranno confermati i vecchi premi di produzione?
- si afferma che: ”... i lavoratori si sono dichiarati soddisfatti delle informazioni avute…”, significando che i lavoratori hanno approvato quanto proposto dalla dirigenza. Ma così non è, perché alla riunione con Sacal, non erano presenti tutti i 126 dipendenti interessati, come spesso dichiarato, ma solo una minima parte.
Ora, a fronte di un attacco violento ai diritti dei lavoratori SACAL, assistiamo al solito balletto dei sindacati, in un continuo di accuse reciproche, che dopo essere stati latitanti in tutti questi anni e aver fatto fallire per ultimo le elezioni per le RLS, finiscono con il dimenticare la cosa più importante:
I LAVORATORI E I LORO DIRITTI.
A questo punto, dopo le molteplici dichiarazioni stampa di politici e sindacalisti, non vorremmo che, avuto il proprio personale momento di notorietà, tutto ricada nel silenzio assordante del dimenticatoio, trascinando tutti i lavoratori, le loro famiglie e i loro diritti e da qui a breve, a perdere posti di lavoro e vedere diminuire le aspettative di vita delle ns. famiglie.
Per questo motivo, nell’attendere ancora il richiesto confronto con il sindaco della città di Lamezia Terme, nella sua qualità di azionista di maggioranza, la scrivente O.S. USB Lavoro Privato Calabria, si vede costretta ad attivare le procedure di raffreddamento dei conflitti sindacali – legge 146/90 e ss.mm. 83/2000 e di ufficializzare lo stato di agitazione del personale.
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