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Nella notte fra il 5 ed il 6 maggio quattro striscioni con la scritta NO UNIONI CIVILI sono apparsi sul ponte della Libertà e sul ponte di Sant’Anna. Mentre la città di Reggio Calabria continua a sprofondare nel suo degrado sociale ed economico i cittadini reggini devono subire un’amministrazione assolutamente incompetente che ha bisogno di nascondersi dietro provvedimenti ideologici come le unioni civili. Sono ben altri i contributi di civiltà che occorre dare a questa città, la più tassata d’Italia, cominciando dalla garanzia per i servizi essenziali. Un malcontento che continua a diffondersi ed a manifestarsi da parte di una città intera che viene trascurata per favorire l’interesse di piccoli gruppi.
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Il degrado di Reggio non dipende dalle Unioni Civili, anzi direi che è un passo in avanti.