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Firmato nella sede della Direzione Generale del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” della città, il protocollo d’intesa a tutela delle persone fragili tra l’Arcidiocesi reggina e l’Ospedale.
A sottoscriverlo, alla presenza del Direttore Sanitario Aziendale, dr. Salvatore Costarella, del Direttore Amministrativo Aziendale, dott. Francesco Araniti, e dei medici volontari della Caritas diocesana di Reggio Calabria, l’Arcivescovo metropolita, S. E. monsignor Fortunato Morrone, il Direttore della Caritas diocesana, dott. Maria Angela Ambrogio e il Commissario Straordinario del GOM, dr. Gianluigi Scaffidi.
L’ obiettivo, è quello fornire ai soggetti fragili, nonché ai responsabili delle strutture di accoglimento, uno strumento di immediato utilizzo operativo, per assicurare la migliore tutela, con la minore limitazione possibile delle capacità di agire delle persone in tutto o in parte prive di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno.
Proprio alla luce di questa esperienza, e del lavoro effettuato sul campo effettuato dalla Caritas reggina, grazie all’impegno dei suoi volontari, che è nata l’idea del presente protocollo.
Il protocollo
L ’intesa prevede l’attivazione di percorsi sanitari per persone che vivono in condizioni di povertà (come i senza tetto) o di fragilità complessa, affette da malattie croniche degenerative, disabilità, malattie oncologiche e impossibilitate ad accedere autonomamente ai servizi sanitari, le quali sono state messe ancor più a dura prova dalla pandemia da Coronavirus.
Arcidiocesi, Caritas e GOM, centri d’ascolto e le parrocchie, provvederanno a segnalare, attraverso i medici di famiglia, le persone bisognose da sottoporre a cure sanitarie.
Queste persone, saranno prese in carico dai medici volontari della Caritas per una prima diagnosi.
La Caritas metterà a disposizione i propri sanitari volontari, il proprio studio medico di via Missori e la rete dei volontari operante nei centri di ascolto e delle parrocchie.
Il GOM, invece, le strutture per l’iter diagnostico-terapeutico.
I referenti di questo nuovo servizio di prossimità saranno la dottoressa Annunziata Eleonora La Rocca per Caritas e la dottoressa Claudia Laghi per l’Ospedale reggino.
Gli interventi
A margine dell’evento, il Commissario Straordinario del GOM ha voluto ringraziare l’Arcidiocesi e la Caritas diocesana sottolineando la grande importanza di un documento rivolto alla tutela dei più deboli.
L’ Arcivescovo Morrone, nel mettere in evidenza le competenze e le professionalità che ci sono in seno all’Ospedale reggino, dimostrate durante l’emergenza pandemica ed il grande senso di umanità che le contraddistingue, ha detto:
Ringrazio tutti coloro che qui collaborano, ha concluso monsignor Morrone, che fanno onore non soltanto a questo protocollo d’intesa, ma a tutta la città…
Questo ospedale, esprime una città che è attenta a situazioni di estremo disagio sociale.
Ai ringraziamenti, rivolti tanto al GOM quanto all’Arcivescovo, per la fiducia riconosciuta al lavoro dall’ente da lei diretto e, in particolar modo, ai volontari, si è unita Maria Angela Ambrogio, Direttore della Caritas diocesana.
Prendersi cura attraverso l’incontro con l’altro, riconoscendo la dignità della persona.
Così ha esordito il Direttore della Caritas reggina.
In un bene confiscato alla ‘ndrangheta, restituito ad una città profondamente ferita, ha concluso l’ Ambrogio, grazie ad un progetto di Caritas Italiana, siamo in grado di offrire a Reggio Calabria, in Via Missori, un ascolto competente dal punto di vista medico.
A ringraziare, per l’assistenza che la Caritas, ha offerto sul territorio durante la pandemia alle persone ammalate che non avevano nessuno, anche il dr. Salvatore Costarella, Direttore Sanitario Aziendale del GOM.
Grazie a voi, ha detto Costarella… Le persone che vivono nella solitudine, ha concluso, hanno trovato una mano sulla spalla.
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