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In occasione della visita di Sua Santità Francesco I prevista in Calabria, a Cassano all’Ionio, per il prossimo 21 giugno Fabio Pugliese, autore del libro “Chi è Stato?”, un racconto inchiesta sulla strada Statale 106 Ionica calabrese, il primo libro sulla famigerata “strada della morte” e Fondatore del gruppo “Basta Vittime Sulla S.S. 106” ha già reso noto di aver inviato al Sommo Pontefice una copia del suo libro ed insieme una lettera lo scorso 18 aprile.
Pugliese oggi rende noto d’aver avuto modo «di conoscere e visionare l’area che ospiterà la messa che papa Francesco terrà in occasione della sua visita a Cassano all’Ionio. L’area prescelta – come è stato chiarito nei giorni scorsi – è quella della grande spianata dell’ex Insud a Sibari, a ridosso della strada statale 106. Ciò – continua Pugliese – credo sia una ottima scelta poiché farà in modo che il Pontefice possa incontrare la “strada della morte” nel suo viaggio in Calabria».
L’autore del libro sulla S.S. 106 nella sua lettera a Papa Francesco I aveva evidenziato la pericolosità di una strada che dal 1996 ad oggi ha provocato oltre 475 vittime ed aveva spronato il Pontefice affinché la Chiesa ritornasse a parlare di questo problema uscendo dall’indifferenza nella quale è caduta da anni proprio perché non è più possibile ignorare il dolore di chi perde un proprio familiare sulla “strada della morte.
«Sono certo – continua Pugliese – che Sua Eccellenza Mons. Galantino – Vescovo della diocesi di Cassano e segretario generale della Cei – provvederà ad informare il Santo Padre sulle questioni che riguardano la famigerata strada Statale 106 ionica calabrese. Sono sicuro che non si sottrarrà dal riferirgli che è la principale causa di morte che abbiamo in Calabria dal 1996 ad oggi; che in questo lasso di tempo ha provocato un numero di vittime 30 volte maggiore della ‘ndrangheta; che la popolazione calabrese (soprattutto jonica), è ormai rassegnata quanto la Chiesa calabrese rispetto all’idea che la “strada della morte” possa essere finalmente ammodernata e, quindi, possa diventare la “strada della vita”; e, soprattutto, sono certo che S.E. Mons. Galantino non esiterà ad informare Sua Santità della sincera, civile e dignitosa istanza che viene avanzata ormai da migliaia di calabresi e cattolici che sono fermi nella loro volontà di dire “basta alle vittime sulla S.S. 106”».
«Sono altrettanto certo – conclude Pugliese – che quando lo sguardo di Papa Francesco I incontrerà la strada Statale 106 ionica calabrese capirà il dolore immenso che ha causato alle tante, troppe famiglie che hanno pianto sull’asfalto di questa strada i loro cari e capirà, soprattutto, l’infinita solitudine in cui vivono i tanti giovani (e meno giovani), che nella nostra Calabria rivendicano una nuova strada non rinunciando ad unirsi a loro, a noi».
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