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L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende diramare le ultime dichiarazioni del Presidente Ing. Fabio Pugliese che – a proposito del tragico incidente di domenica scorsa – afferma subito di accogliere «con grande ammirazione le dichiarazioni presenti in un intervista resa al quotidiano “Il Garantista” del Dirigente provinciale della Polizia Stradale Giuseppina Pirrello che tra le diverse dichiarazioni rese al giornale, che condivido tutte, ha sottolineato l’importanza di avere una doppia carreggiata necessaria ad una “strada della morte” che costituisce, lo affermerò fino alla noia, una autentica vergogna per questo Stato».
«Non mi stupisce – continua Pugliese – che queste importanti e condivisibili dichiarazioni arrivano da una dirigente della Polizia Stradale che insieme ai colleghi della Benemerita rappresentano l’unico ed il solo Stato presente sulla “strada della morte”, una vergogna che in Calabria è certamente peggiore della ‘ndrangheta!».
«Aggiungo – afferma Pugliese – che dal Rapporto sulla Mortalità ed Incidentalità in Calabria del dicembre scorso, realizzato dalla nostra Associazione, si evince banalmente che solo nel tratto cosentino ed in soli quattro anni (2010-2013), sulla S.S.106 abbiamo avuto dei costi sociali pari ad oltre ottanta milioni di euro. Ciò significa – continua il Presidente – che in quei quattro anni sull’intera S.S.106 ragionevolmente lo Stato ha investito certamente circa trecento milioni di euro».
«Quante vite e quanti feriti – si domanda Pugliese – lo Stato di Roma avrebbe potuto evitare se avesse investito questa stessa somma per la messa in sicurezza della S.S.106?».
«Vogliamo, inoltre, – rilancia Pugliese – iniziare a prendere coscienza del fatto che con la stessa cifra che spendiamo in costi sociali sulla S.S.106 in dieci anni possiamo ammodernare un megalotto della “strada della morte”?».
«Questi sono i temi – conclude il Presidente dell’Associazione – di cui vorrei parlare con i nostri parlamentari calabresi a Roma: gente che evidentemente ignora i dati, i problemi, le diverse sfaccettature che riguardano la S.S.106 in Calabria e che, quindi, non conoscendo non è capace o peggio non è interessata non solo a difendere e rappresentare le esigenze della nostra regione ma non è neanche capace di ascoltare e di interloquire con quelle istituzioni che con abnegazione, passione ed interesse sono attente ai problemi ed a tutte quelle soluzioni necessari alla loro risoluzione».
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