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Un altro importante riconoscimento per l’attore comico Gennaro Calabrese entrato tra il novero dei big assegnatari del premio Massimo Troisi. Direttamente da “Gli Sgommati” di Sky Uno, l’artista reggino sbarca al festival internazionale del cinema “Mendicino Corto”, giunto all’ottava edizione, per ricevere il prestigioso riconoscimento consegnato per la Sezione Cabaret. In un gremito Cinema Teatro “Aroldo Tieri” di Cosenza, il noto attore reggino è stato accolto da un caloroso e lungo applauso.
Una serata dove il potere delle immagini, la magia del cinema, la professionalità di tanti cineasti si è fusa con il talento del nostro attore Calabrese emozionato di ricevere un premio così prestigioso che ricorda uno dei più grandi esponenti della nuova comicità napoletana. A guidare la kermesse il direttore artistico Franco Barca, noto drammaturgo calabrese e autore di importi cortometraggi quali “Oltre le note” e “Angeli macchiati” che ha voluto precisare che “la sezione per la quale viene assegnato il premio a Calabrese, è un po’ riduttiva, visti i numeri artistici che ha l’attore, che non può essere solo considerato un cabarettista ma in realtà, è un artista poliedrico che ha saputo negli anni conquistare l’affetto e la stima della critica e di un pubblico eterogeneo”.
Troisi diceva sempre, “Se mi accostano a Totò e a Eduardo a me sta benissimo: sono loro che si offendono”. E Calabrese prende in prestito questa sua battuta per esprimere la sua soddisfazione ma con molta umiltà anche il “timore di far ancora troppo poco rispetto ai grandi attori”.
“La comicità di Massimo era fatta di un’innocenza che travolgeva il suo pubblico che ancora oggi non ha dimenticato la sua malinconia, il suo garbo, l’essere un attore comico ma dei sentimenti – ricorda Gennaro Calabrese – Era un eterno fanciullo che amava il suo lavoro ed era particolarmente attento al suo cinema con il quale lanciava messaggi in forma comica ma senza limiti o etichette. Per me è un onore ricevere questo premio che mi sprona a continuare quel percorso fatto di studi e ricerca necessario per chi vuole fare questo travolgente mestiere. Non è facile far ridere senza cadere nella volgarità ma come diceva Leopardi, chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”.
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