Questo post é stato letto 29420 volte!
Riceviamo e pubblichiamo:
“Il Governo intervenga con solerzia e rapidità per far fronte alla grave emergenza, che ha colpito la Calabria e in particolar modo la costa jonica e tirrenica del reggino, dichiarando subito lo Stato di Emergenza.
E’ quanto afferma in una nota il Presidente dell’ Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud ” Roberto Ieraci. Un altra tegola si abbatte sulla già martoriata Calabria , dopo l’ ultimo rapporto Svimez che mette a nudo le debolezze del nostro territorio con consumi ai minimi storici ed un mercato del lavoro al ribasso.
Anche nel settore dell’Agricoltura ed in quello della zootecnia unici punti di forza del territorio , si fa la conta dei danni. Purtroppo la quasi totalità del territorio calabrese è interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico. Il territorio calabrese è infatti un territorio con forti dislivelli ( passando in pochi km dal mare alla montagna) e geologicamente “giovane” per cui maggiormente soggetto a modifiche naturali.
La vulnerabilità del territorio calabrese al rischio idrogeologico è storicamente nota. Numerosi sono gli eventi di dissesto idrogeologico verificatisi in Calabria che hanno provocato numerose vittime e danni molto elevati alla già debole economia calabrese. Negli ultimi anni, il progressivo abbandono dei territori montani, la progressiva urbanizzazione dovuta ad una politica urbanistica dissennata ed un abusivismo prorompente causato da una scarsa vigilanza sul territorio da parte degli organi deputati che ha interessato molto spesso aree in prossimità dei corsi d acqua o di zone in frana, ha aumentato notevolmente l esposizione del territorio al rischio idrogeologico.
Il continuo verificarsi di questi episodi ha aumentato la sensibilità verso il problema, anche se comunque c’è da scardinare una politica che vede il territorio come una risorsa da “sfruttare” negativamente creando solo cemento. Bisogna creare una cultura di previsione e prevenzione, imperniata sull individuazione delle condizioni di rischio ed all adozione di interventi finalizzati alla minimizzazione dell impatto degli eventi. In Italia 7 comuni su 10 sono soggetti ad altissimi rischi idrogeologici. Bisogna tutelare i territori e non sottoporli a continua “violenza”.
I Comuni rispettino il PAI, Piano di Assetto Idrogeologico Regionale che ha posto vincoli ben precisi alla realizzazione di opere nelle aree a rischio elevato o molto elevato di alluvione o di frane.
Sono necessari interventi strutturali con opere di monitoraggio e studio dei terreni. Con un governo nazionale assente e quello regionale che non da nessun segnale se non con dichiarazioni stampa che lasciano il tempo che trovano, La Locride ha bisogno di un aiuto concreto . I nostri Sindaci non vanno lasciati soli, nella speranza che anche L’ Associazione dei Sindaci possa fare la propria parte”.
Roberto Ieraci, Presidente Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud”
Questo post é stato letto 29420 volte!