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l Ponte sullo Stretto: Ziparo Critica la Fattibilità e Denuncia la Propaganda Politica
Le polemiche e le criticità attorno al progetto del Ponte sullo Stretto ricevono ulteriori riscontri dalle parole del professor Alberto Ziparo, docente di urbanistica presso l’Università di Firenze. Durante un incontro organizzato dalla Rete No Ponte a Villa San Giovanni, Ziparo ha analizzato le sfide e le incoerenze del progetto, definendolo “incostruibile” nelle condizioni attuali.
Ziparo ha iniziato il suo intervento evidenziando le difficoltà tecniche che il progetto del ponte presenta. Ha sottolineato che la dichiarazione del Ministro Salvini, secondo cui la data di inizio dei lavori sarebbe stata posticipata al 2025, non risolverebbe i problemi sottostanti al progetto. Ziparo ha citato una prescrizione normativa del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che richiede l’approvazione di un progetto esecutivo da parte di un ente terzo prima dell’avvio dei lavori. Tuttavia, Ziparo ha sottolineato che questo progetto esecutivo non è mai stato presentato, poiché avrebbe rivelato la non fattibilità del ponte, anziché la sua costruibilità.
Il docente ha evidenziato che il progetto del ponte è stato studiato per anni da esperti nel settore, i quali hanno concluso che non c’è nulla da progettare, in quanto l’opera è impraticabile. Ha inoltre accusato i politici di utilizzare il progetto del ponte come strumento di propaganda politica, a scapito dei contribuenti.
Secondo Ziparo, gli annunci anticipati degli espropri e la costante menzione del progetto sono parte di un’operazione di propaganda mediatica, alimentata da fondi pubblici limitati. Ha invitato i cittadini calabresi e siciliani a sollevare la loro voce contro questa propaganda politica e a esigere trasparenza e responsabilità nelle decisioni riguardanti il futuro delle loro regioni.
Le parole di Ziparo mettono in luce le sfide e le controversie che circondano il progetto del Ponte sullo Stretto, sottolineando la necessità di una valutazione critica e obiettiva dei suoi costi e dei suoi benefici, al fine di proteggere gli interessi e la dignità delle comunità coinvolte.
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