Pacchero d’argento 2016, un pensiero anche alla giovane di Melito

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«Dedico questo premio alla giovane di Melito Porto Salvo, vittima del branco e della barbarie. Le sono vicino, come sono vicino a tutte le vittime di abusi». Le prime parole di Monsignor Francesco Savino, Vescovo di Cassano allo Jonio, hanno strappato l’applauso del numeroso pubblico presente in piazza a Paola in occasione della cerimonia di consegna del Pacchero d’Argento.

«Lo dico a chiare lettere ha proseguito il presule C’è incompatibilità tra il Vangelo e la ‘ndrangheta. Chi si schiera contro i diritti della persona, chi commette reati odiosi, chi sfregia l’umanità con i propri comportamenti è contro la parola di Gesù. Nei loro confronti la politica della Chiesa è quella della tolleranza zero».

mons. savino
mons. Savino

La manifestazione, condotta dai giornalisti Fiorenza Gonzales e Salvatore Bruno, è giunta alla settima edizione. E’ organizzata dall’Associazione Più di Cento Tana per la Legalità, presieduta da Salvatore Magarò, il collaborazione con Giovanni Marzullo, segretario territoriale della Cisl.Oltre a Monsignor Savino sono stati premiati il magistrato Marisa Manzini, il massmediologo Klaus Davi, la cantastorie Francesca Prestia. Particolarmente prestigioso il parterre degli ospiti. Hanno partecipato il Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, il Questore Luigi Liguori, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Marco Grazioli e il tenente colonnello Milko Verticchio, comandante del reparto operativo provinciale dei Carabinieri di Cosenza. La serata si era aperta con il saluto del sindaco di Paola Basilio Ferrari e con l’introduzione di Salvatore Magarò, già presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta e ideatore del Pacchero.

«Questa iniziativa ha l’obiettivo di chiamare a raccolta tutte le persone perbene che ci sono in Calabria – ha detto tra l’altro MagaròNon è una passerella ma un’occasione per riflettere e ragionare su questo fenomeno che rappresenta per questo territorio una palla al piede. La ‘ndrangheta è la principale causa del mancato sviluppo della Calabria. Attraverso il Pacchero d’Argentoha aggiuntovogliamo premiare i comportamenti di persone esemplari che quotidianamente compiono il proprio dovere, lavorando per la legalità e la giustizia. E gli esempi sono più importanti delle tante, vuote parole, pronunciate spesso in maniera inopportuna su questo tema».

Marisa Man-zini, Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Cosenza, ha sottolineato come, sul fronte della emancipa-zione culturale, siano stati compiuti importanti passi in avanti: «Quando sono giunta in Calabria circa vent’anni fa ha sottolineato il magistratola realtà era diversa. Oggi le cose sono cambiate. Il risveglio delle coscienze è testimoniato anche dalla nutrita partecipazione di cittadini a questa manifestazione».

Sul ruolo delle donne di ‘ndrangheta Marisa Manzini ha aggiunto: «E’ sempre stato rilevante. La donna delle famiglie di mafia è deputata a tramandare i valori deviati della criminalità alle nuove generazioni. Oggi assi-stiamo ad un fenomeno in controtendenza: la donna di ‘ndrangheta ha acquisito consapevolezza della possibilità, attraverso le proprie scelte, di rompere la catena di violenza e di morte all’interno del proprio nucleo familiare, per garantire un futuro migliore ai propri figli».

Il massmediologo Klaus Davi, è stato premiato per il format “Gli Intoccabili”in onda sull’emittente televisiva regionale calabrese La C. Il suo modo rivoluzionario di raccontare la ‘ndrangheta, ha aperto uno squarcio nell’informazione. «Di ‘ndrangheta si deve par-lare a livello internazionale – ha ribadito – Perché la ‘ndrangheta è una questione internazionale. Il nostro dovere è quello di fare informazione, di svelare le trame, gli intrecci, le commistioni; di dare spazio e voce a chi la ‘ndrangheta la combatte sul campo tutti i giorni».

Struggente ed emozionante la proposizione del brano di Francesca Prestia “La Ballata di Lea” dedicato a Lea Garofalo dalla cantastorie calabrese. «Con la musica cerco di scuotere le coscienze, di toccare le corde più profonde dell’animo. Cerco di raccontare la Calabria del coraggio, la Calabria che desidera cambiare partendo dalla propria storia. Lea ha dato l’esempio, cambiando la sua storia e indicando il percorso a tutte le donne che vogliono liberarsi dalla ‘ndrangheta e cambiare la loro vita». Il Pacchero d’Argento è una creazione della gioielleria Carillon di Castiglione Cosentino. La manifestazione è sostenuta dalla Banca di Credito Cooperativo Mediocrati.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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