Ospedali, Oliverio risponde ad Abramo

mario oliverio

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Mario Oliverio, governatore della Regione Calabria, ha così voluto rispondere a Sergio Abramo riguardo alla pratica dei nuovi ospedali:  “Sergio Abramo tenta di scatenare una tempesta in un bicchier d’acqua. Di solito il sorpasso si compie tra auto in corsa ed io ho, invece, ereditato la pratica dei nuovi ospedali completamente ferma al palo. Altro che sorpasso di Cosenza su Catanzaro!
Per realizzare in tempi rapidi i nuovi ospedali hanno fatto ricorso addirittura ad una misura emergenziale sotto l’egida della Protezione civile. Invece, dopo quasi un decennio dell’ospedale di Catanzaro non c’è ancora traccia neanche del progetto preliminare.
Dove è stato Abramo in questi anni? Finora è stato silente di fronte a questo colposo o doloso ritardo accumulato.
Evidentemente Abramo pensa di salvarsi l’anima e coprire così le responsabilità della sua Amministrazione e quelle storiche di tutti i suoi amici che in questi anni hanno sgovernato la Regione, a danno della Calabria ed in primis della città di Catanzaro.
Ora ricorre persino al becero linguaggio della divisione e della contrapposizione campanilistica per cancellare dalla memoria dei catanzaresi quanto in tutti questi anni egli è stato soccombente e subalterno ad una Regione che non ha mosso un dito per la realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo e a tutti coloro che, nel contempo, hanno portato la Fondazione Campanella alla distruzione.
La città di Catanzaro in questi anni è stata illusa e presa in giro e indebolita nella sua funzione direzionale.
Mai più opportuno il vecchio detto proverbiale: Abramo ha perso i buoi e va cercando le corna.
Noi amiamo parlare il linguaggio della verità attraverso fatti e non promesse illusorie.
Allora stiamo ai fatti. L’attuale Amministrazione regionale si sta assumendo responsabilità enormi per fronteggiare lo sfascio che abbiamo ereditato. Abramo e i suoi amici in maniera ipocrita e farisaica hanno saputo solo fare il pianto del coccodrillo al capezzale della “Campanella”. In questi anni non hanno mosso un dito per salvarla e rilanciarla.
In questi pochi mesi di governo stiamo operando per garantire l’occupazione ai dipendenti ed assicurare un servizio oncologico qualificato ai pazienti.
Anche sul nuovo ospedale del capoluogo c’è poco da aggiungere a quanto Abramo stesso, contraddicendosi, ha dichiarato. Insieme all’Ufficio del Commissario stiamo programmando una rete ospedaliera regionale che fa di Germaneto un Polo strategico di eccellenza sanitaria.
Anche Abramo ha prima concordato e poi riconosciuto che stiamo lavorando alla integrazione tra Università e “Pugliese Ciaccio”.
Le indicazioni del consiglio comunale della città capoluogo saranno, dunque, pienamente rispettate e in tempi rapidissimi perseguiamo l’obiettivo di realizzare, in quel sito, un nuovo, moderno e avanzato Polo Ospedaliero.
Abramo parla come se fosse un marziano. Non dice una parola sul degrado che in questi anni ha investito anche gli HUB Ospedalieri di tutta la Calabria e fa finta di non vedere che, al contrario, noi ci stiamo adoperando per assicurare prima di tutto standards di sicurezza e livelli minimi di assistenza e contestualmente qualificare il sistema regionale, garantendo il maltolto ad ogni territorio della Calabria, a partire dalla città capoluogo.
La strumentalità della polemica è, dunque, evidente.
Il nuovo ospedale di Cosenza, anche nel passato, è stato riconosciuto universalmente come una necessità. E’ da anni un obiettivo annunciato e mai praticato. Intanto, noi ci proponiamo di programmarlo e progettarlo. Sarà fatto e non certo a danno di Catanzaro.
Il principio su cui abbiamo incardinato la programmazione regionale sanitaria è quello della integrazione e della complementarietà.
La previsione e la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza sono coerenti e non in contrasto con questo principio.
Esiste solo il problema che la realizzazione del nuovo presidio cosentino non deve essere strumentalizzata per tentare di bloccare la riqualificazione dell’ospedale esistente, risalente agli inizi del secolo scorso.
In questi anni, complice Abramo, è stato fatto anche questo: a Cosenza nel mentre veniva promesso il nuovo ospedale è stato ridotto a brandelli l ‘Annunziata da parte di chi alla Regione, invece di farsi portatore di una programmazione organica e unitaria ha concepito la gestione della sanità secondo interessi particolaristici.
Noto che la sfida per la crescita della Calabria che abbiamo messo in campo, a partire dalla sanità, comincia a mettere a nudo e ad evidenziare le vere resistenze e gli ostacoli al cambiamento.
Quando si è voluto contrastare una visione unitaria e armoniosa del sistema territoriale calabrese storicamente si è sempre fatto ricorso al vecchio armamentario per fomentare risse fra territori. Tutto ciò a discapito degli interessi generali delle singole realtà territoriali e spesso a vantaggio di nicchie che sono state alimentate intorno alla Regione per garantire autoreferenziali rendite politiche o reti lobbistiche che hanno favorito pochi e penalizzato la stragrande maggioranza dei calabresi“.

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Author: mario.labate

mario labate - collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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