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Ieri a Roma, a Palazzo Chigi, si sono tenuti alcuni importanti incontro per il porto di Gioia Tauro.
Alle diverse riunioni sono intervenuti, per il Governo, il Ministro Delrio, il Sottosegretario De Vincenti, la viceministro Bellanova, e i dirigenti dei ministeri interessati e delle strutture dei Ministri. Per la Regione, oltre al Presidente Oliverio, erano presenti l’Assessore al “Sistema della Logistica” Russo ed i dirigenti dei Dipartimenti regionali “Infrastrutture”, “Lavoro e sviluppo economico”. Presenti anche le rappresentanze sindacali di CGIL, CISL, UIL, UGL, SUL. I vertici del Gruppo MCT erano rappresentati dalla Presidente Battistello e da Grasso.
Aprendo i lavori, il Sottosegretario De Vincenti ha posto il tema Gioia Tauro come di grande rilevanza nazionale. Il Presidente Oliverio, dal canto suo, ha riassunto i termini dell’attuale situazione. Ha, anzitutto, richiamato le condizioni oggettive del mercato del transhipment e quelle peculiari del porto di Gioia, a partire dai ritardi accumulati nella realizzazione delle opere inserite nell’APQ. Ha, quindi, evidenziato le condizioni attuali, sottolineando il contributo diretto della Regione, con risorse proprie, al rilancio del porto, a partire dai quaranta milioni destinati, con il Patto per la Calabria, al bacino di carenaggio. Ha evidenziato che nel Patto si è concordato con il Presidente del Consiglio Renzi la necessità di sottoporre alla Commissione Europea la proposta di ZES nel porto e nel retroporto, nonché le altre nuove risorse, destinate ad azioni di moltiplicazione e diversificazione delle attività nel porto e nel retroporto. Il Presidente Oliverio ha, poi, richiamato la questione accise sui carburanti che pur essendo stata già avviata, non ha avuto ancora un riscontro operativo per i mezzi di piazzale. Infine, ha chiesto di trovare uno strumento operativo che possa consentire di garantire i lavoratori nel periodo necessario a diversificare le attività.
La Presidente Battistello ha ricostruito l’impegno della MCT, della Contship a Gioia Tauro, rilevando le perdite degli ultimi sei anni, rimarcate dagli azionisti come non più sostenibili, ed ha richiamato la profonda modificazione del mercato del transhipment con la concentrazione in pochi grandi gruppi internazionali.
Il Ministro Delrio ha posto il problema del transhipment a scala vasta, di sistema Paese, nel nuovo contesto internazionale, con le riduzioni dei traffici e le dislocazioni in altri porti, cosi come emerge dagli studi di settore più qualificati disponibili. Sulla base di ciò ha individuato un insieme di provvedimenti da mettere in campo per la soluzione del problema ed il rilancio del porto.
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