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Il Ministero dell’Ambiente ha sollevato diverse questioni riguardanti il progetto del Ponte sullo Stretto, richiedendo una serie di integrazioni documentali.
Queste richieste sono emerse nell’ambito della Valutazione di incidenza (Vinca) e riguardano le conseguenze dell’opera sui siti Natura 2000, considerati di interesse europeo. In particolare, sono state richieste 66 integrazioni per la Vinca, 16 per il Piano di utilizzo terre (Put) e 2 per la Verifica di ottemperanza (Vo). Le richieste sono state avanzate dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas del Mase, come riportato sul sito della Commissione Via-Vas del Mase.
Il Ministero ha espresso la necessità che la Società Stretto di Messina fornisca chiarimenti riguardo alla compatibilità del progetto con gli aggiornamenti dei vincoli ambientali e paesaggistici, nonché con gli strumenti di pianificazione territoriale. Inoltre, si richiede un’analisi più approfondita dei costi e dei benefici dell’opera, inclusivo di un quadro riassuntivo di tutti gli interventi previsti.
Altre richieste riguardano la descrizione del sistema di cantierizzazione, la gestione e lo smaltimento delle terre e rocce da scavo, nonché un quadro aggiornato sulle condizioni di pericolosità da maremoto e sulla qualità dell’aria. Sono state sollevate anche preoccupazioni riguardo all’impatto sulle acque superficiali e sotterranee, sul consumo del suolo, sui rischi geologici e sui potenziali impatti sulle attività agricole.
Inoltre, sono state richieste integrazioni per valutare i rischi per la biodiversità, la flora e la fauna, il paesaggio e la salute pubblica. Il Ministero ha anche sollevato 66 richieste di chiarimenti su tutte le possibili conseguenze del Ponte sui siti della Rete Natura 2000, in base alla Direttiva Ue Habitat. La documentazione sul Piano di utilizzo delle terre è stata giudicata insufficiente e sono state avanzate 16 richieste di integrazione in materia.
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