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Tra tre settimane l’ ora legale, diventata ormai una tradizione, tornerà fino a ottobre 2023.
Il passaggio avverrà nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo, quando bisognerà spostare in avanti le lancette dell’orologio dalle 2 alle 3.
Conosciuta in passato anche come “ora estiva”, ci ricorderà che siamo entrati in primavera e che ci avviamo verso la stagione estiva, grazie alle giornate via via sempre più lunghe, mentre l’ inverno rimarrà solo un ricordo.
L’ usanza dell’ ora legale e solare, ha radici addirittura nel ‘700, questa infatti, era considerata una sorta di retaggio culturale dei contadini che lavoravano in base alle ore di luce e di buio.
Ufficialmente è stata sviluppata nel Novecento nel Regno Unito, con il cosiddetto British Summer Time, che faceva spostare tutti gli orologi avanti di un’ora, per risparmiare energia durante la Prima Guerra Mondiale.
Cosa cambia con il passaggio ? Vediamo:
Vantaggi
Viene messo in evidenza e ritenuto che con l’ adozione dell’ ora legale tutto l’ anno, si eviterebbe lo “stress da cambiamento” legato alla luce, il principale sincronizzatore naturale di tutti i processi dell’organismo, che si manifesta nelle persone con stanchezza, insonnia, irritabilità, mal di testa, sbalzi d’umore, difficoltà a concentrarsi e a mantenere alta l’attenzione.
Le novità
In un contesto di carovita sospinto in gran parte dall’aumento delle materie prime, a cominciare da quelle energetiche, il ritorno dell’ ora legale, permetterà di ridurre i consumi di energia elettrica.
Per questo motivo, negli ultimi mesi da più parti, era stata avanzata la proposta di mantenerla per tutto l’arco dell’ anno.
L’ ora legale non si tocca
Da diversi anni si vocifera sulla possibile abolizione del cambio dell’ora: a spingere per la sua cancellazione i Paesi del Nord Europa – nei mesi estivi godono di meno ore di luce – che non hanno particolari benefici dallo spostamento delle lancette.
A godere del cambio dell’ ora, sono invece i Paesi affacciati sul Mediterraneo: tra questi, anche l’ Italia. A tal proposito, la Commissione UE ha preso la sua decisione: nessuna nuova modifica, il cambio dell’ora, resta confermato anche per i prossimi mesi.
Tuttavia, la proposta di abolizione – presentata nel 2018 – rimane sul tavolo: la decisione finale spetterà ai singoli Stati.
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