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Sempre più frequentemente si inseguono voci su una presunta riorganizzazione dei laboratori analisi,in ambito regionale, che accentrerebbe i servizi riservati agli utenti esterni nel Laboratorio Analisi dell’Ospedale hub. Tale servizio sarebbe garantito, a quanto è dato sapere, da una “navetta” che raccoglierebbe tutti i prelievi della provincia per consegnarli all’ Azienda Ospedaliera di riferimento.
In tutto questo ci sfugge quale è la ratio che spinge questo progetto. Né può essere giustificativa la segnalazione di eventuali comportamenti “anomali” di un qualche presidio. Anziché ovviare e rettificare anche con poteri sostitutivi e/o con linee di indirizzo regionali che in maniera chiara ed univoca affermassero “chi fa cosa”, si preferisce il taglio netto.
Non va dimenticato che questa sarà l’ennesima riorganizzazione adottata in mancanza di: Piano Regionale per la Salute, Atto Aziendale e Regolamenti attuativi.
Il ridimensionamento paventato continua nell’opera di taglio praticata sul servizio sanitario, aggiungendo tagli su tagli, ed il tanto decantato contenimento dei costi e la riduzione del debito è dovuto quasi esclusivamente all’esodo massivo di dipendenti (circa 500 negli ultimi tre anni nella sola ASP) e, comunque, l’operazione in cantiere non porterà certamente risparmi economici. E se si predica il contenimento della spesa, come si spiegano decine e decine di atti di mantenimento in servizio sino al compimento del 70° anno di età? Come si spiegano le decine di milioni di euro, per Azienda, che si sono spesse nel corso degli anni per obiettivi di piano, raggiunti o meno non è dato sapere, senza che restasse traccia di tali obiettivi. Questo andazzo aggiunge ulteriore preoccupazione in quanto la contrazione dei servizi oltre le difficoltà per i cittadini porta l’inevitabile conseguenza di tagli di personale, per tali motivi non possiamo che esprimere la nostra netta e ferma contrarietà.
Altra motivazione di opportunità, dovrebbe consigliare l’adozione degli atti riorganizzatori non già da una Giunta Regionale in regime di prorogatio ma da una Giunta Regionale in pieno potere. Non crediamo che dieci giorni in più aggraveranno la catastrofe in sanità. Questo sarà l’ennesimo atto adottato senza nessun confronto e diventerà l’ennesima mannaia che si abbatte sul SSR, continuando nel solco della produzione di atti di riorganizzazione a macchia di leopardo improntati alla bisogna contingente e senza nessuna visione di assieme.
Nella malaugurata ipotesi che le voci di cui parliamo corrispondano al vero esortiamo il prossimo Presidente della GR e tutto il Consiglio Regionale ad intervenire su tali aberrazioni e adoperarsi affinché la sanità si deve avvicinare ai cittadini e non si allontani. C’è la necessità di un forte segnale di discontinuità. C’è bisogno non di investiture a divinis, non di unti del Signore depositari della verità, ma di un confronto serrato e profondo su una questione delicata ed importante quale la Sanità che non dimentichiamo assorbe circa il 60% del bilancio regionale ma non dimenticando che la vita umana non ha prezzo.
In un mondo cosi complesso e delicato non ci si può improvvisare e non devono trovare spazio, gli arrampicatori e gli avvoltoi che sulla sanità hanno costruito o tentano di costruire le loro fortune politiche non sapendo, spesse volte, nemmeno di cosa parlano.
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