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di Fabio Pugliese
Nel gruppo “Basta Vittime Sulla S.S.106” – che ho avuto il piacere di Fondare il 7 maggio del 2014 e che oggi ha raggiunto oltre 30.000 adesioni – da sempre, ogni qual volta accade un incidente, registriamo interventi leggeri e superficiali di quanti puntano il dito contro chi guida. È la solita tiritera a volte condita di provocazioni ed offese secondo cui la gente è tutta incosciente, ubriaca, ecc. e quindi ogni sinistro è il frutto della volontà perversa di chi guida.
È chiaro che molto spesso è esattamente così. L’Ania (Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici), dice che in Italia in media l’80% dei sinistri avviene per colpa dell’automobilista e solo il 20% è colpa della strada…Però l’Ania dice che questa è la media nazionale. Sulla S.S.106, invece, il valore specifico cambia e diventa: 60% per colpa dell’automobilista e 40% per colpa della strada. In pratica quanti scrivono nel Nostro gruppo subito dopo ogni incidente che l’autista era un “incosciente” (per non dire altro), dovrebbero riflettere sul dato per capire che quasi la metà degli incidenti sulla “strada della morte” o se preferite sulla strada più pericolosa d’Italia è colpa della strada.
A questo bisogna aggiungere che in Basilicata ed in Puglia la S.S.106 è stata tutta ammodernata. A tutti i “filosofi” (forse è meglio chiamarli “Calabrioti”!), che dicono che la strada non conta bisognerebbe dire che in quelle regioni da quando è stata ammodernata la S.S.106 (che ora è a due corsie per senso di marcia con spartitraffico centrale), i sinistri sono diminuiti del 65%, i feriti del 73% e le vittime dell’80%. Inoltre sono aumentate le multe per eccesso di velocità del 75%. In pratica si corre di più e si muore di meno perché la strada è sicura e moderna.
Capita così che il 14 agosto avviene un brutto incidente a Cariati (CS) e vengono pubblicate nel nostro gruppo le foto. Partono subito i “Calabrioti” con commenti del tipo: “automobilisti si distraggono troppo alla guida tra telefonini e sigarette”, “alcuni automobilisti prendono la S.S. 106 per il circuito di Indianapolis”, “la strada è quella che è , ma se vai come il vento”, “la strada vada sistemata e tenuta con la giusta manutenzione, ma non possiamo per questo giustificare chi guida di merda”, ecc.
Per fortuna che il 21 agosto alle ore 18:00 circa nel gruppo “Basta Vittime Sulla S.S.106” interviene Stefano Panza (che ovviamente ringrazio), il quale scrive: “Salve a tutti gente, ebbene sono il figlio di quell’uomo che sfortunatamente percorre quella strada da 30 anni e purtroppo il 14 agosto verso le 10.30 del mattino circa si trovava sulla 106 e sottolineo PER UN MALORE ha causato un incidente, dove per fortuna ne sono usciti tutti illesi. Detto questo continuo a sottolineare che mio padre, a 53 anni, non aveva mai fatto un incidente in vita sua, non BEVE, né FUMA, né PARLA AL TELEFONO quando guida. Questo, che voi ci crediate o no, dimostra che un incidente del genere possa avvenire a chiunque e non sempre avvengono per negligenza dei guidatori. Chiudo dicendo che, forse, invece di giudicare e scrivere fandonie, sarebbe il caso di sollecitare la regione Calabria affinché modernizzi la viabilità (quelle strade in Puglia le avevamo negli anni 70′). Ad Maiora gente!”
Allora diciamo finalmente una volta per tutte le cose come stanno! La nuova 106 un diritto, il rispetto delle regole, sempre e comunque, un dovere: sulla “strada della morte” bisogna rispettare le regole altrimenti è facile morire o provocare la morte di altri. Però non è più possibile leggere quotidianamente notizie di tragedie determinate dallo stato di abbandono da questa strada che ha visto spegnersi, negli anni, le vite di tante persone….. Serve ed è necessaria una nuova strada moderna!
Poi bisogna andare piano perché oltre a non essere ammodernata, essendo l’unica strada che abbiamo e che collega la costa ionica, su di essa passa di tutto: auto, moto, tir, bambini, pecore, bau bau e miao miao abbandonati, prostitute, etc etc.
La massima, del resto, la conosciamo tutti: chi va piano va sano e va lontano, molto lontano, infatti la Calabria è avanti in ogni cosa…
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