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Ai candidati a Governatore della Regione Calabria
Gentile candidato/a
da giornalista, mamma e presidente dell’associazione socio-culturale ‘SUDest’ di Guardavalle (CZ) , Le propongo di inserire nel suo programma un punto che prenda in considerazione la cittadinanza attiva dei piccoli cittadini e l’educazione alla democrazia paritaria per i bambini. Perchè credo che le Istituzioni hanno la responsabilità politica e civica di sperimentare e consolidare opportunità di ascolto e condivisone. I bambini sono cittadini sin dalla nascita pertanto, il dialogo con loro comincia quando sono ancora piccoli, in quanto portatori di diritti. Ancora oggi, l’attenzione dello Stato per i diritti dei bambini è scarsa .In Calabria sembra non esistere. E’ compito ed interesse di un buon Governo garantire a tutti i piccoli cittadini le stesse opportunità di crescere nel migliore dei modi. Mi riferisco al mancato controllo delle vaccinazioni obbligatorie. Alla assenza di assistenza pediatrica per i figli di immigrati irregolari, alla chiusura di reparti di pediatria in diversi ospedali regionali, alle precarie attività di Pronto Soccorso pediatrico 24h, garantito solo in poche strutture ospedaliere della Regione.
Ma, al silenzio della politica su scelte che privano i piccoli cittadini di servizi essenziali quale il diritto al salute, aggiungo quelli legati all’ integrazione, alla socializzazione e alla promozione delle pari opportunità. Tutti i bambini sono costantemente in cerca di suggerimenti su come essere e cosa fare. Così, in modo spontaneo apprendono gran parte del loro patrimonio culturale mediante le esperienze personali e familiari, e attraverso le interazioni sociali che attuano nei loro contesti di vita. Sappiamo bene che sono tanti e svariati i fattori che influiscono sull’inserimento dei bambini nella vita sociale e sul loro rendimento scolastico. E soprattutto che, allo sviluppo dell’intelligenza concorrono sia fattori genetici che ambientali. In particolar modo per gli alunni stranieri la conoscenza della nostra lingua. Spesso, i piccoli cittadini immigrati, si trovano immersi in una realtà ostica e poco favorevole ad una crescita sana e consapevole. E’ ancora una volta compito delle Istituzioni attivare misure ed interventi ad hoc, in grado di stimolare e a diffondere una politica impegnata a formare cittadini attivi e consapevoli, inglobati in una società civile che li guida nel percorso di crescita. Una società che investe sulla cultura del ‘bello’ e che si sforza di abituare i piccoli cittadini alla ‘bellezza’. Indistintamente maschi e femmine a prescindere dal loro paese di provenienza. Perchè non ci sono bambini di seria A e bambini di serie.
Genny Pasquino
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