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È stato mandato in onda ieri, su Italia Uno, un servizio della trasmissione “Le Iene” riguardante la vicenda di Angelo, un cane torturato da quattro ragazzi a Sangineto, un paesino in provincia di Cosenza.
La vicenda risale allo scorso agosto, quando sul web viene diffuso dagli stessi ragazzi il video del cane sottoposto a numerose torture ed infine impiccato.
L’inviata, Nina Palmieri, si è recata sul posto per capire e riflettere, insieme agli autori del video, su cosa abbia spinto a commettere un gesto così crudele. Quello che è emerso dal servizio però è una pagina (nuovamente) spiacevole per la comunità calabrese. Ci troviamo infatti di fronte ad un muro di silenzio e di aggressività da parte di un intero paese che, come dice nel servizio la giornalista, è stato marchiato da questo evento ma allo stesso tempo, in modo paradossale, consolidato nella sua unità.
Alcuni degli abitanti si rifiutano di parlare o se lo fanno cercano di giustificare questa “bravata”, addirittura c’è ci dice: «era solo un cane». Il servizio si conclude poi con l’arrivo dei carabinieri intervenuti dopo comportamenti, oseremmo dire, ai limiti della civiltà.
Fortunatamente è stata sottolineata la reazione degli stessi calabresi che, dopo la diffusione del video, hanno organizzato una manifestazione contro quest’atto deplorevole.
È infatti l’immagine della Calabria, ancora una volta, a pagarne le conseguenze, un’immagine arcaica di persone arretrate e omertose.
I calabresi però non ci stanno, dopo la trasmissione del servizio infatti i Social Network sono stati invasi da commenti di indignazione e vergogna verso conterranei, dai quali molti precisano di voler prendere le distanze.
Ecco il link del servizio: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/nina-l%E2%80%99animale-piu-crudele-e-sempre-l%E2%80%99uomo_657068.html
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