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Come promesso da Giulio Golia la scorsa puntata, l’inchiesta sul mistero della nave Rigel è stata approfondita. Ieri sera infatti è andato in onda, durante la trasmissione “Le Iene”, un nuovo servizio in cui l’inviato ha cercato di vederci chiaro sulla vicenda.
Golia si è recato in Sicilia, ad Adrano, un paesino in provincia di Catania, per incontrare il Maresciallo Moschitta. Nicolò Moschitta infatti era un membro del pool che indagava sulla nave Rigel, ma soprattutto si trovava con Natale De Grazia la notte in cui morì. Il Maresciallo ha raccontato i dettagli della morte del Capitano, deceduto durante il viaggio sulla Salerno-Reggio Calabria, dopo aver mangiato in un ristorante.
Sin dal primo momento De Grazia fu dichiarato morto per un arresto cardiocircolatorio, questa spiegazione però non ha convinto nessuno. Ad avere i maggiori dubbi è infatti la moglie, Anna Vespia, che durante l’intervista, ha dichiarato le molte anomalie presenti nelle indagini sulla morte del marito. L’autopsia per esempio, eseguita per ben due volte, è stata effettuata sempre dallo stesso medico legale e sempre con lo stesso esito, arresto cardiocircolatorio. Finalmente però nel 2013 la Commissione Ecomafia tira fuori un’ altra conclusione: tra le cause si può riconoscere solo quella tossica. L’ipotesi di avvelenamento quindi diventa concreta.
Nel 1997 poi le indagini passano nelle mani del Procuratore Alberto Cisterna che però avrebbe ricevuto delle coordinate sbagliate per l’individuazione della nave, anche questa volta quindi le ricerche non portano alcun risultato. Nel 2000 l’inchiesta è definitivamente archiviata.
Ciò che risulta sconvolgente però è che la Rigel non sarebbe l’unico relitto contente rifiuti tossici e radioattivi, secondo la commissione d’inchiesta infatti le navi, inabissate intorno ai mari italiani, sarebbero circa una quarantina.
Il problema è molto grave, questi relitti potrebbero essere come delle bombe ad orologeria, arrivare alla verità quindi è di vitale importanza per tutti noi. Come conclude Giulio Golia infatti : “Non abbiamo un’altra terra, chi sa parli.”
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