Questo post é stato letto 6980 volte!
Ogni anno, siamo davanti al preoccupante e precario stato del territorio, che interessa il dissesto dei torrenti anche nelle zone limitrofe del reggino.
Come si devono posizionare i cittadini se i torrenti sono intasati e in pericolo d’esondazione?
È quanto si chiede e chiede alle autorità preposte Vincenzo CREA Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto” sempre attento a queste problematiche, attraverso una nota inviata alla redazione di NtaCalabria.
Nel far riemergere le problematiche che da sempre attanagliano il territorio di Lazzaro e non solo, il Referente, pone ancora una volta l’accento su questioni rimaste insolute.
Richiamando pregresse segnalazioni ed accertamenti tecnici eseguiti in data 28 dicembre 2016 lungo il torrente Ferrina di Lazzaro dai funzionari della Provincia di Reggio Calabria Settore 13 Difesa del Suolo e Salvaguardia delle Coste Edilizia e Impiantistica Sportiva – Ambiente Energia – Demanio Idrico e Fluviale, oggi Città Metropolitana, Crea, chiede agli Enti competenti per quanto di specifica competenza, di realizzare le opere per superare lo stato di criticità in cui versa il torrente Ferrina ampiamente indicate nella comunicazione di merito del Dirigente della ex Provincia di Reggio Calabria trasmessa: al sindaco del Comune di Motta San Giovanni, agli Uffici della regione Calabria: Dipartimento Infrastrutture, Autorità di Bacino, Settore Protezione Civile e alla Prefettura di Reggio Calabria Area V -Protezione Civile, Difesa Civile e Coordinamento del soccorso pubblico e con separata nota all’ANCADIC .
Al riguardo, il Referente unico dell’ l’ANCADIC, segnala il perdurare di fitta e alta vegetazione spontanea e di passerelle di attraversamento in alveo a circa 200 metri a monte dall’attraversamento stabile della SP 21 Direzione Motta San Giovanni di cui non si è provveduto alla demolizione o all’adeguamento strutturale delle passerelle a servizio dei fondi di proprietà privata.
L’ANCADIC e per essa, Vincenzo Crea, chiede altresì di sapere se si è proceduto con urgenza alla redazione di uno studio idraulico del corso d’acqua in argomento come indicato nelle considerazioni di merito di cui alla nota provinciale sopra citata.
Il tutto, giova ripetere, onde evitare precipuamente ulteriori tragiche conseguenze che ogni anno si ripetono in varie Regioni del nostro Paese, per ultimo la tragedia delle Marche, dalle quali tragedie non si trae insegnamento, non si tiene conto che le violente acque possono provocare ingenti e irreparabili danni in assenza di reali misure di sicurezza.
Resta da chiedere – continua Crea – se in ogni occasione di allerta meteo oltre a salvaguardare alla propria vita i cittadini hanno per caso l’obbligo di intervenire sui punti di criticità di atavica conoscenza all’Ente Pubblico, specialmente sui torrenti, o si chiudono in casa in attesa di essere travolti insieme alle abitazioni a causa di una esondazione.
In merito – ha concluso il Referente – l’ANCADIC ha interessato il Ministero dell’Interno, il Ministero della Transizione Ecologica – Direzione Generale Uso Sostenibile del Suolo e delle Risorse Idriche, il Presidente della Regione Calabria, la Città Metropolitana di Reggio Calabria, il Comune di Motta San Giovanni e il Responsabile del Procedimento Sede e il Prefetto della Provincia di Reggio Calabria.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
Questo post é stato letto 6980 volte!