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Francesco Naccari è nato a Zaccanopoli (VV) ma vive e opera a Tropea. Laureatosi in Medicina e Chirurgia all’Università di Messina, coltiva la passione per il disegno e la pittura e a essa consacra i ritagli di tempo. Francesco è un talento innato, artista eclettico e autodidatta manifesta sin da una giovane la passione per l’arte in generale. Suona anche il clarinetto, il sassofono e l’organetto calabrese.
Ha preso parte a prestigiose esposizioni e rassegne d’arte ricevendo numerosi riconoscimenti. E’ stato recensito dal noto critico Vittorio Sgarbi, che ha subito riconosciuto il valore espressivo della sua arte.
L’artista persegue le linee del movimento dell’arte informale e astratta. Il suo lavoro è caratterizzato da creazione di opere che incorporano materiali non convenzionali, ma molto usati come energia espressiva alternativa alla classica pittura, compresa quella figurativa. Il messaggio del dott Naccari annovera una missiva di pace e di riconciliazione, un cercare di lenire le sofferenze con la detersione i rapporti e la sutura delle ferite che, in genere, lacerano l’animo umano. Francesco sembra infatti cucire l’arte, quasi utilizzasse metodi artigianali di alto ricamo.
In realtà, le sue sono cuciture di “suturazione mediatica” con l’ausilio della convenzionale “saturazione cromatica”. E’ una quasi ricerca costante di un deterrente per sconfiggere i mali della società: cucire per ottenere un legame riconciliatorio tra l’uomo e la società stessa. Uno degli elementi distintivi del suo lavoro è proprio l’uso di cuciture e tagli che ricordano l’operato di A. Burri e M. Rothko nel cromatismo, fino ai tagli di L. Fontana e ai giochi fantastici di G. Capogrossi. Francesco è ormai noto per creare opere che sembrano “cicatrici” sulla superficie della tela, spesso applicando stracci e altri materiali cuciti, bruciati o tagliati. Questo processo creativo aggiunge una dimensione tattile e tridimensionale alle sue opere, rompendo la tradizionale bidimensionalità della pittura.
Il suo è, fortemente, un fenomeno di fusione tra il movimento Informale e il Concettualismo Spaziale, con una tappa nell’astrazione. È molto presente nel suo operato il processo tecnico di incidere, tagliare e cucire la tela con la tela e nella tela, perché è questo un gesto sentito nel profondo dell’anima artistica di Francesco; tecnicamente una fissazione per creare fessure e aperture nella superficie e ricompattarle, ma eticamente e moralmente un medico volontario delle retrovie di una battaglia che vive con la speranza che si arrivi alla pace, sapendo che questa guerra non finirà mai. Il lavoro di Francesco contribuisce, in modo significativo, a percorrere ancora una volta l’evoluzione dell’arte moderna e contemporanea attraverso questo frenetico uso di materiali e tecniche. Le sue opere sono un elemento importante che rende piacevole la realizzazione e lo studio dell’arte moderna.
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