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Oggi, in un mondo sempre più complicato e globalizzato i ragazzi incontrano enormi difficoltà ad inserirsi e trovare la Passione che li sostenga nei loro progetti. Mariana si racconta in questa intervista e spiega quali sono state le difficoltà incontrate nel Mondo Reale che ha messo a dura prova il suo cammino e le sue scelte.
Mariana,Perché la fotografia?
Ho sempre avuto difficoltà a farmi capire dalle persone. Non ero brava con le parole, mi bloccavo, mi “mangiavo” le parole. Dunque evitavo di parlare sapendo già che sarei stata in un certo senso giudicata finanche presa in giro. Quindi mi sono rifugiata nella mia passione, la fotografia. Oggi se dovessero dirmi che non potrei fare più foto, starei malissimo. A questo si aggiunge un problema di natura sanitaria alla vista. Devo a tutti i costi salvaguardarmi, soprattutto nel mio lavoro. La fotografia per me è come trasmettere un’ emozione. Sento molto in senso positivo quando le persone osservano i miei lavori e si emozionano.
Qual’e’ il tuo rapporto con la Realtà?
La prospettiva della realtà. Ho sempre pensato che il mondo deve scoprire il mondo reale, così com’è!!! Non viviamo dentro una fiaba; viviamo in un modo, reale, triste a volte, duro, dove i nostri genitori, nonni, hanno fatto di tutto per “celare” la realtà. La realtà e quando, dietro, si cela una malattia incurabile; la realtà è quando sperimenti dentro un lutto; di una madre che ha perso un figlio a 16 anni e non sa rassegnarsi. La realtà è un lavoro tosto, pieno di sacrifici come i pescatori che si alzano alle 3:30 del mattino per andare a pescare con la consapevolezza delle insidie che cela questo mestiere. La realtà è quando le aziende seppur contraendo sacrifici insiti nell’ambito commerciale sono consapevoli che lo Stato non è poi così presente. La realtà è riferita agli anziani che hanno fatto la storia impegnandosi con sacrificio per dare un futuro ai loro figli e questi dimenticano tutto cio’ relegandoli nelle case di riposo.
Oggi, questo è il mondo, è reale, la vita è reale e le persone devono con amarezza accettare la realtà. Non possiamo sempre nascondere o cancellare le cose negative e scrivere sul quaderno della nostra vita le cose belle. In fondo il mondo è bello anche per questo, Bianco e Nero: esistono i colori, esistono i giorni belli e i giorni tristi; ma c’è anche un’altra realtà altrettanto consapevole: le persone hanno bisogno di essere più forti per imparare ad accettare la realtà stessa!
Come sei arrivata alla fotografia?
Sono arrivata alla fotografia tramite un fotografo che adesso non c’è più, Nicola Sinopoli. Lui aveva la fotografia nel cuore, aveva l’Arte nelle mani e sapeva trasmetterla. Le sue foto non erano semplicemente foto, ma foto artistiche, dipinti. Nicola fotografava con l’anima. Così, assieme a lui, da semplice assistente, entravo nella Luce. Osservandolo, ogni giorno e facendo tesoro “dei trucchi del mestiere ho iniziato ad innamorarmi della Fotografia; e sono arrivata sin qui.
Ovviamente un ringraziamento lo voglio fare a chi mi ha insegnato sul campo a come muovermi: da Gargano Giuseppe, a Mimmo Coluccio; a fotografi che mi hanno insegnato elementi quali il tempo, la luce ed il diaframma e sopra ad avere pazienza, saper imparare a cogliere l’attimo…
Di Stefano De Angelis
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