Inquinamento radioattivo: stavolta Giulio Golia si sposta sulle spiagge catanzaresi

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È andato in onda, ieri sera, un nuovo servizio incentrato sull’inquinamento radioattivo delle coste calabresi. Giulio Golia ha deciso di andare a fondo nella questione, questa volta infatti da Africo si è spostato sulle spiagge catanzaresi.
Dopo la storia del Capitano De Grazia, l’inviato racconta la vicenda (risalente ormai a più di 20 anni fa) di due cugini, Fausto e Augusto Squillacioti. I due uomini, dopo una battuta di pesca, nei pressi di Calalunga, avevano rinvenuto una strana palla di fango che ,dopo averla toccata, gli aveva causato un forte bruciore agli occhi e alle mani.

In seguito entrambi si ammaleranno di leucemia mieloide: una malattia rarissima che colpisce solamente 2 persone ogni 100 mila, non a caso uno dei motivi  principali è l’esposizione ad alti livelli di radiazioni.
Spunta fuori però un altro nome, quello dell’ing. Colosimo, incaricato dalla Procura di effettuare dei prelievi in mare.

Durante l’intervista veniamo a conoscenza di un dato molto interessante, Colosimo aveva consegnato il report delle sue attività al Capitano De Grazia, proprio prima che partisse per La Spezia, il suo ultimo viaggio.
Tra i testimoni però vi sono anche semplici abitanti che affermano di aver chiaramente visto dei bidoni spiaggiati.

Golia ha voluto testare immediatamente, attraverso uno strumento, i livelli di radioattività presenti sulla spiaggia catanzarese. I risultati come si temeva sono scioccanti. In alcuni punti il livello di radioattività è 30 volte superiore a quello normale.

Naturalmente il giornalista ammette di non essere uno scienziato e di non essere in possesso di strumenti professionali, si auspica quindi che chi di competenza voglia approfondire sulla questione.

Ecco il link del servizio: http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/11/23/golia-inquinamento-radioattivo-in-calabria-_10636.shtml

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Author: sara rullo

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