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Dico “benvenuti” ai turisti che vengono a trascorrere le vacanze nella Locride. Dico “bentornati” a quanti fanno ritorno nel paese natio, nella terra che ha dato loro le origini, la vita e gli affetti. Sono lieto di darvi il mio fraterno e affettuoso “bentornati” e di potervi assicurare la cordialità di questi luoghi.
Tanti di voi hanno atteso l’arrivo delle vacanze, per rallentare i ritmi frenetici della vita moderna e sperimentare un po’ di sollievo, lontani dai contesti abituali, come anche per godere la vicinanza fisica e affettiva delle persone care. Nel cuore dell’estate, quando il sole picchia, con temperature oltre le massime del periodo, auguro un tempo di riposo al mare o in montagna. Qui, nella Locride, mare e monti s’incontrano ed offrono una varietà paesaggistica incantevole.
“Benvenuti” in questa terra, povera ma ricca di bellezza e di umanità, a quanti l’hanno scelta come meta di riposo per una vacanza serena, senza il rumore assordante del traffico cittadino.
“Benvenuti” ai migranti che approdano sulle nostre spiagge in cerca di futuro e speranza e provano gioia per i pericoli scampati, della guerra, della carestia e della fame. E si rallegrano al calore di un’accoglienza amica. “Benvenuti” in una terra che sa accogliere e rendere tutti parte integrante della propria comunità. Le nostre chiese, i nostri lidi, le colline aspromontane e le nostre case sono pronte a tendere la mano.
“Benvenuti” o “ben tornati” nella Locride, patria di Zaleuco, primo legislatore del mondo occidentale e dell’antica poetessa greca Nosside, fulcro della cultura ellenistica. “Benvenuti” in questa terra ricca di arte, di storia e di antiche tradizioni. Molti paesi vi riportano all’età antica, greca e romana, normanna e medievale con chiese e monasteri, castelli e case nobiliari, con siti archeologici ricchi di reperti. Tra questi l’area archeologica di Locri Epizephiri e di Kaulon, risalenti all’epoca magnogreca, la Villa Romana di Casignana e il Naniglio di Gioiosa Jonica, l’antica Cattedrale di Gerace, la Cattolica di Stilo, il Musaba di Mammola, creato dal compianto artista Nik Spatari. Sono siti che ripagano le difficoltà di un percorso turistico che, purtroppo, sono sempre meno coloro che lo prediligono.
Incontrerete persone amiche e accoglienti! Fa parte della nostra cultura dare una mano a chi viene o ritorna. Nel passato, ma ancora oggi, sono in molti ad emigrare in cerca di pane e dignità, dimostrandosi capaci di trasmettere, insieme a competenze tecniche e scientifiche, i valori umani e cristiani che hanno ricevuto da una sana tradizione familiare. Ci onora sapere che tanti nostri emigrati hanno arricchito i luoghi dove sono giunti attraverso la cultura, il sapere, la sensibilità e la loro genuina religiosità.
“Bentornati” nella Locride, terra amata e da amare. C’è aria di festa nei nostri borghi per il vostro ritorno. Qui si respira la gioia di riabbracciare un parente, un amico, un conoscente. Al suono delle bande musicali e delle campane a festa sotto lo sguardo del Santo Patrono e della beata Vergine Maria. Sono momenti che danno sapore e bellezza alle vostre ferie. Il vostro ritorno fa riapparire la gioia di appartenere al medesimo villaggio che ha formato uomini e donne che rendono più bello il mondo che abitano.
“Benvenuti” in questa terra! Anche se chiamati a sopportarne limiti e difficoltà. Sono tante le ombre che oscurano i suoi orizzonti e fanno perdere la speranza delle legittime attese della civiltà moderna. Sono le ombre di collegamenti difficili e fatiscenti, di una viabilità precaria e scarsa, di centri collinari e di montagna che stanno diventando un deserto ed una periferia dimenticata. Sono le ombre di grandi opere, iniziate e mai portate a termine, con dispendio di enormi risorse finanziarie. Tra queste, destano scalpore opere incompiute quali la diga sul Lordo; la strada di collegamento “Bovalino-Bagnara”, i tunnel sul Lordo e della Limina con lavori eternamente in corso.
Nonostante tutto, siete in tanti che avete scelto di venire o di tornare in questa terra. Una terra da amare! Porterete con voi il ricordo di incontri, di feste, di momenti lieti, di belle scoperte. E’ quello che sa dare questa nostra terra.
A tutti va il mio augurio di giorni all’insegna dell’amicizia e della convivialità. Siano pieni di calore umano, un’occasione, per riscoprire il valore della vita, per ritemprarsi nel corpo e nello spirito a fronte di una quotidianità̀ che lascia poco spazio al silenzio, alla riflessione e al contatto con la natura. Siano un tempo di vero ristoro, in modo da ritornare alla quotidianità confortati dalla pace del cuore sotto l’amorevole sguardo della Vergine Maria, sempre al centro della religiosità del popolo locrideo.
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