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Il Sindaco di Gerace Dr. Giuseppe Pezzimenti , recentemente, nel corso di una importante seduta consiliare cittadina che verteva proprio sul futuro dell’Ospedale cittadino, aveva manifestato ottimismo specificando che da tempo aveva intessuto contatti diretti sia con la Regione Calabria che con la dirigenza dell’Asp, in particolare con il commissario straordinario dell’A.S.P. di Reggio Calabria Dr. Giacomino Brancati, in relazione ad una possibile utilizzazione, anche parziale, dell’immobile ubicato in Via Largo Piane. Ebbene proprio ieri, il commissario Dr. Brancati, si è messo in contatto telefonico con il Primo Cittadino di Gerace, anticipandogli delle importanti novità che riguardano il futuro dell’Ospedale. Infatti, nella delibera firmata dal commissario Brancati (la n. 387 del 4 novembre 2016) nell’ambito della presa d’atto del DCA n.76 del 6 luglio 2015 recante “approvazione documento di riorganizzazione rete territoriale”, è stata approvata la nuova “Rete territoriale aziendale dell’ASP di Reggio Calabria”, con la previsione, per l’Ospedale di Gerace, dell’assegnazione di n.20 posti letto di Rsa medicalizzata. Anche se non del tutto soddisfatto , il Sindaco Pezzimenti ha incassato questo buon risultato con la consapevolezza che ancora bisognerà lavorare per cercare di risolvere definitivamente questa delicata problematica. Una vicenda che affonda le radici nel lontano 1977, allorquando, grazie ad un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno furono avviati i lavori per la realizzazione di questa struttura destinata a Presidio Ospedaliero con funzioni di luogo di cura di lungodegenza e riabilitazione ed avente una capienza di 120 posti letto. Dopo una lunga interruzione dei lavori, a seguito del fallimento delle ditte che nel corso degli anni si susseguirono, nel 1987 fu possibile riprendere i lavori e, nel 1989, con specifico atto di trasferimento fu disposto il trasferimento delle opere al Comune di Gerace. I lavori furono ulteriormente e lungamente sospesi a causa di una procedura giudiziaria penale che comportarono il sequestro dell’area di cantiere e dell’intera documentazione amministrativa – tecnica- contabile, mai restituita. Ne scaturirono una serie di atti deliberativi comunali al fine di sanare delle vertenze che erano nate con alcune ditte fornitrici per l’installazione di strumenti e servizi necessari al completamento del Presidio Ospedaliero. Nel 1996 il Comune di Gerace trasferiva all’allora A.S.L. n. 9 di Locri l’immobile in questione considerando la struttura completata in ogni sua parte e pronta, quindi, ad essere attivata come Presidio Ospedaliero Geriatrico con reparti di Lungodegenza e Riabilitazione, così come l’Ospedale di Gerace, allocato sino all’ottobre del 1993 nei locali dell’ex Monastero Sant’Anna dal 1970 e poi trasferito “momentaneamente” presso i locali del Presidio Ospedaliero di Locri per “inagibilità dei locali”, indicava come propria funzionalità e specialità. La Regione Calabria, con delibera di Giunta Regionale, dava atto dell’avvenuto trasferimento dell’immobile nel patrimonio dell’A.S.L. n° 9 di Locri. Nel 1998 si concluse il collaudo alle strutture e agli impianti e, amministrativamente, iniziarono, sin dall’immediatezza del trasferimento della proprietà dell’immobile all’Azienda Sanitaria, da parte del Comune di Gerace, rapporti e dialoghi con i vari Direttori Generali per l’apertura del Presidio Ospedaliero, senza però nessun risultato positivo circa l’utilizzo dell’immobile. Nel 2000, il Consesso civico approvava una accordo di programma con l’A.S.L. di Locri per l’apertura, anche se parziale del Presidio ospedaliero, anche attraverso l’assunzione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti da parte del Comune di Gerace per adeguare i locali alle normative di sicurezza che all’epoca erano già entrate in vigore. Senonchè anche il Direttore Generale d’allora, Dott. Cesare Pelaja , co-promotore dell’accordo di programma insieme al Sindaco di Gerace, fu estromesso dall’incarico ed anche questo tentativo sfumò. In seguito si cercò di dare soluzione per l’apertura del Presidio Ospedaliero di Gerace, negli anni, su impulso delle varie Amministrazioni comunali, furono contattati alcuni Enti ed Istituti Privati Ospedalieri al fine di trovare un partner privato per la creazione di una società mista pubblico – privata per la gestione del presidio Ospedaliero, dal Gruppo Tosi di Torino al Gaslini di Genova, a Cooperative di Catania e Palermo, al Santa Lucia di Bari, al Gemelli di Roma ecc., senza, però il benché minimo riscontro non tanto dagli Istituti Ospedalieri ma dalla Regione Calabria che non mostrò alcun interesse alla realizzazione della società. Nel 2001, il Consiglio regionale della Calabria nel Bilancio di Previsione Regionale di quell’anno stanziò 10 miliardi delle vecchie lire da destinare all’A.S. n° 9 di Locri per l’attivazione del Presidio. Tale somma, nonostante le ripetute interrogazioni e sollecitazioni politiche non fu mai destinata dalla Regione Calabria. Nel 2004 si presentò quello che, allora, fu ritenuta l’unica proposta concreta di utilizzo dell’immobile anche se non andava a rispettare la destinazione originaria. Infatti, da una richiesta formale da parte del Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria della Calabria, fu proposto un accordo di programma con il Comune di Gerace, la Provincia di Reggio Calabria, l’Azienda sanitaria di Locri e la Regione Calabria per la riconversione dell’immobile in un Centro Psichiatrico d’Eccellenza per la Cura Mentale dei detenuti, associato ad un Centro di ricerca scientifica legato allo studio delle patologie mentali. Nonostante l’accordo politico – istituzionale totale da parte di tutte le forze politiche calabresi, dei sindacati e del Consiglio Comunale di Gerace, il progetto non si realizzò. Nei mesi susseguenti all’omicidio dell’On. Fortugno (ottobre 2005), si lavorò circa un’ipotesi di utilizzo dell’immobile, sia rispettando l’originaria destinazione, sia attuando ipotesi diverse. Con Legge Regionale n. 11 del 19 marzo 2004, veniva approvato il Piano regionale per la salute 2004/2006 che prevedeva l’utilizzo dell’immobile come ospedale di Comunità , insieme ad altri immobili dislocati nel territorio regionale. Con Delibera di Consiglio Comunale n. 40 dell’11/11/2006, veniva richiesta alla Regione Calabria la ri-acquisizione al Comune di Gerace della proprietà dell’immobile, non ottenendo nessuna risposta da parte della Regione. Il resto è storia di questi giorni.
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