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Da anni ormai il trasporto ferroviario in Calabria è in declino. Politiche poco lungimiranti espresse da classi politiche mediocri hanno determinato una caduta verticale in un settore strategico dell’economia regionale. Pare sia ovvio a tutti che senza infrastrutture e servizi di trasporto non vi possa essere sviluppo; basta sentire i discorsi dei politici in campagna elettorale, a prescindere dagli schieramenti. Ma nella pratica poi chi governa in questa regione agisce in modo contraddittorio.
La vicenda delle Ferrovie Taurensi è paradigmatica. Cambiano i governatori e gli assessori, ma la storia si ripete. A dispetto dei programmi elaborati (vedi POR Calabria), dei Piani approvati (vedi Programmi Strategici) e delle risorse finanziarie disponibili (spesso disimpegnate per incapacità di spesa), abbiamo assistito ad un’opera di continua dismissione del trasporto ferroviario. Ormai manca solo l’ultimo atto, da fondamentalismo becero alla ISIS, la cancellazione materiale del patrimonio. Corrono voci ad esempio di imminente demolizione del ponte ferroviario di Sant’Eufemia, un capolavoro di ingegneria ferroviaria.
L’ultima trovata, ma è una moda ormai consolidata per politici senza fantasia, è la trasformazione delle linee taurensi in piste ciclabili. Preoccupano infatti le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Vice-presidente del Consiglio regionale D’Agostino circa la “riconversione della linea Gioia Tauro-Cinquefrondi in pista ciclabile, in un percorso virtuoso condiviso in piena sinergia con l’Assessore De Gaetano”. Come se il treno fosse un elemento dannoso e la pista ciclabile fosse la panacea per i problemi di mobilità della Piana.
Noi abbiamo una visione diversa dei trasporti e della mobilità per questo territorio. Una visione in cui il treno sia un elemento primario, con livelli di servizio adeguati ai tempi, parte fondamentale di un sistema di trasporto pubblico a rete su standard europei, componente strutturale di un rilancio dell’economia locale e di valorizzazione di uno degli ambienti più belli del mondo (Piana degli ulivi, Parco dell’Aspromonte).
Dispiace che la politica non senta l’esigenza di rendere partecipi i cittadini sul tema; si continua ad agire con scelte verticistiche. Chiediamo agli amministratori di aprire il tavolo tecnico istituito “per lo studio di fattibilità della pista ciclabile” alle rappresentanza sociali e al mondo della cittadinanza attiva; chiediamo un confronto pubblico sulla questione. A quel tavolo riporteremo la nostra visione e i progetti rimasti troppo a lungo nel cassetto; a quel tavolo ascolteremo le ragioni degli amministratori, ma faremo sentire anche le nostre.
Le dichiarazioni di D’Agostino appaiono tristi anche in rapporto a recenti prese di posizione politiche dell’assessore regionale circa una rinnovata attenzione per il vettore ferroviario. Da tre anni si attende la riapertura della linea Gioia Tauro-Palmi; tutto è pronto, ma non se ne fa nulla. Non siamo contro le piste ciclabili, ma si potrebbe ad esempio suggerire che una pista ciclabile può trovare posto tranquillamente accanto alla linea ferroviaria (nella fascia di pertinenza di demanio pubblico), come avviene in altre, civili, parti del mondo. Si potrebbe suggerire che il costo per il ripristino della linea Gioia Tauro – Cinquefrondi è abbordabile ed essa potrebbe assumere il carattere di linea maestra integrata con le linee bus capillari. Si potrebbero rappresentare scelte coraggiose operate con successo in altri contesti, anche nazionali, a favore delle ferrovie come volano di sviluppo. Noi ci ripromettiamo di farlo, e quindi chiamiamo l’amministrazione regionale ad un dibattito pubblico.
Scopelliti ha cancellato 41 km di ferrovie nella Piana, Oliverio abbia il coraggio di invertire la rotta. Lo chiedono la comunità locale e l’imprenditoria dell’area (agricoltura, turismo, commercio), lo richiede anche la logica del potenziamento dei servizi in un sito che ospita uno dei principali porti container del Mediterraneo. Ferrovie della Calabria è ormai di proprietà regionale, si abbia il coraggio di gestire l’impresa nell’ottica del bene comune.
Vogliamo promuovere una mobilitazione della cittadinanza su questo tema, ritenendo che esso non possa essere ritenuto secondario. Costituiamo un Comitato per le Ferrovie Taurensi e diamo vita ad una Assemblea Permanente sul tema, aperta ai cittadini ed alle associazioni e movimenti che condividono questo nostro progetto. Presto daremo vita ad un sit-in presso la stazione di Gioia Tauro.
CIUFER (Domenico Gattuso)
Altra Calabria (Domenico Gagliostro)
Circolo Armino (Pino Ippolito Armino
Italia Nostra (Angela Martino)
Tavolo tecnico di tutela ambientale (Pino Romeo)
Ferrovie in Calabria (R.Galati)
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Benissimo il ripristino fino Palmi, ma a condizione che sia solo la prima mossa per giungere al ripristino di entrambe le belle linee Taurensi. Nel frattempo si impongono due cose:
1): Sospensione di qualsiasi progetto di piste ciclabili che vada a interessare i sedimi di linee ferroviarie.
2): Regolamento che subordini qualsiasi progetto di piste sui sedimi ferroviari alla preventiva valutazione delle possibilità di ripristino del servizio ferroviario, tanto per le normali esigenze del trasporto quanto per solo servizio turistico. A dette valutazioni dovrebbero partecipare Associazioni e comitati, e in esse andrebbe ricompresa anche la procedura di accertamento dell’interesse storico/culturale dei beni e manufatti già stabilita dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Valentino Tosatti