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Riceviamo e Pubblichiamo da
Roberto Galati
Presidente Associazione Ferrovie in Calabria
La lettera relativa al ripristino della Ferrovia Silana, destinata al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini.
“Egregio Ministro,
la fitta serie di iniziative legate alla Ferrovia Silana da noi organizzate nel corso del 2014 e del 2015 e quelle che ci apprestiamo a svolgere nel 2016, ci spinge a scriverLe questa lettera relativa all’auspicato ripristino in chiave turistica della ferrovia a scartamento ridotto tra Camigliatello e San Giovanni in Fiore, nel cuore dell’Altopiano Silano.
E’ ormai innegabile che la voce delle comunità locali, delle associazioni, degli operatori turistici e delle attività commerciali del territorio, sia divenuta un coro che chiede, all’unisono, un intervento immediato per rilanciare l’economia del Parco della Sila, da anni in difficoltà nonostante le tantissime iniziative di promozione turistica avviate dai Comuni, dalle Pro-Loco e dalle Associazioni.
Un rilancio che non può che “correre” sugli storici binari delle gloriose Ferrovie Calabro Lucane, da troppi anni dimenticati dalle istituzioni, in primis regionali. Non è superfluo ribadire quale sia l’importanza strategica della Ferrovia Silana, una delle tratte ferroviarie più interessanti sia dal punto di vista paesaggistico che ingegneristico (ad esempio, lungo la linea si trova la stazione più alta d’Italia, S.Nicola Silvana Mansio, posta a 1406 m sul livello del mare) d’Europa, perfettamente integrata nel territorio silano, con le sue bellissime ed eleganti opere ingegneristiche ed architettoniche, per nulla invasive rispetto all’ambiente ed alla natura circostante.
Una ferrovia costellata di bellissime stazioni, caselli e piccole fermate, ognuna delle quali può rappresentare un punto di arrivo e partenza di percorsi da trekking, escursioni, visite guidate naturalistiche, culturali e storiche, come nel caso di San Giovanni in Fiore, la cui stazione si trova proprio nel centro abitato, a pochi minuti di cammino dalla celebre Abbazia Florense fondata dall’abate Gioacchino. Non mancano già oggi alcune attività di ristorazione site proprio all’interno di stazioni ferroviarie e caselli, le quali rappresentano un valore aggiunto al percorso ferroviario, a maggior ragione in vista di un ritorno del treno a vapore sugli ancora intatti binari silani.
Non dimentichiamo che una delle principali fonti di economia dell’area silana, è la neve: le attività sciistiche e direttamente connesse, possono conoscere nuova vitalità proprio grazie ad un ripristino del trenino a vapore di Ferrovie della Calabria. L’effetto sull’economia legata al turismo dell’area di Camigliatello sarebbe immediato e tangibile, dato che il ripristino del treno a vapore consentirebbe non solo di proporre una ulteriore attrattiva turistica a disposizione dei visitatori, ma anche di valorizzare e integrare il turismo naturalistico sull’altopiano silano.
E’ bene sottolineare inoltre che, ad oggi, la vaporiera FCL 353 di Ferrovie della Calabria rappresenta l’unica locomotiva di questa tipologia ad essere utilizzabile in tutto il Centro/Sud Italia, Sicilia compresa. Una peculiarità tutta calabrese che non possiamo lasciare a riposo all’interno di una rimessa.
Tutte queste riflessioni, in ogni caso, sono approfondite all’interno dello studio di fattibilità dedicato al “Trenino Verde della Sila”, che con fatica e tanta passione, l’Associazione Ferrovie in Calabria sta portando avanti dal marzo 2015: attraverso questa lettera, Le chiediamo quindi che la Ferrovia Silana venga inserita nella lista di linee ferroviarie individuate per il riutilizzo a fini turistici, elencata all’interno della Proposta di Legge n.1178 del 10 giugno 2013.
Al momento le tratte ferroviarie individuate appartengono esclusivamente alla rete nazionale RFI , sulle quali l’esercizio è gestito da Trenitalia S.p.A, ma riteniamo che anche una delle più interessanti e conosciute linee a scartamento ridotto d’Italia e d’Europa, meriti di essere valorizzata, visto che all’interno del capitolo “Finalità” della PdL.1178, si specifica che: “La presente legge ha come finalità la salvaguardia e la valorizzazione dei tracciati ferroviari, delle stazioni e delle relative opere d’arte in disuso, o in corso di dismissione, ove comunque sia ancora possibile il ripristino dell’esercizio ferroviario in un’ottica turistica e che attraversano territori di particolare pregio naturalistico o archeologico”.
E’ inutile sottolineare ulteriormente come la ferrovia Silana ed il territorio da essa attraversato rispondano integralmente alle caratteristiche riportate nelle finalità della PdL.
Vogliamo concludere la nostra lettera sottolineando che, nonostante siano ormai trascorsi più di sette anni dallo stop ai treni a vapore, ancora oggi l’azienda Ferrovie della Calabria, le associazioni e le Pro-Loco, continuano a ricevere decine di richieste di prenotazione per un servizio che, purtroppo, oggi non esiste più. O meglio, r-esiste saltuariamente sul tratto ferroviario Cosenza – Rogliano, grazie ad alcuni treni speciali a vapore che, anche in questo caso con notevole sforzo organizzativo ed economico, l’Associazione Ferrovie in Calabria organizza per tenere alta l’attenzione e non far dimenticare ciò che è stato sulla Ferrovia Silana, e che auspichiamo possa tornare al più presto ad essere motivo di vanto per tutta la nostra Regione e per l’Italia, anche con l’aiuto del Ministero dei Beni Architettonici e Culturali”.
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