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Il 28 febbraio, a Roma, si terrà la riunione per distribuire sul territorio nazionale 400 nuovi vigili del fuoco, frutto dell’ultimo potenziamento. Assumere 400 Vigili del Fuoco per potenziare il servizio di soccorso, per noi, vuol dire che questi pompieri dovranno essere usati, prioritariamente, per dare questo servizio insostituibile ai cittadini dove non è presente. Rigopiano è stata l’ennesima conferma di quanto siano fondamentali i Vigili del Fuoco per la salvaguardia della vita dei cittadini e non solo. Con 400 vigili del fuoco è possibile aggiungere quasi 20 distaccamenti sul territorio, dando così il miglior servizio di soccorso ai cittadini, oppure, si può aumentare il personale nelle attuali sedi di servizio senza però dare un reale e massimizzato potenziamento del servizio di soccorso. In questa seconda ipotesi il risultato sarebbe di risparmiare le poche ore di straordinario necessarie per il normale funzionamento delle sedi esistenti, ma, a grave discapito dell’aumento concreto del numero delle squadre di soccorso che sarebbero invece a maggior vantaggio della cittadinanza. Considerato che un lavoratore lavora 36 ore a settimana per 52 settimane all’anno per 400 pompieri aggiuntivi, rischiamo di spendere il costo di 750.000 ore di lavoro per risparmiarne solo poche decine, un’ipotesi simile, qualora concretizzata, sarebbe abbastanza per valutare la rimozione di una intera classe dirigente. Per aprire definitivamente la caserma di San Giovanni in Fiore servono, a regime, soltanto 20 vigili e oggi, ancora una volta, sarà possibile avere i pompieri necessari ma ciò dipenderà dalla volontà politica.
Nonostante la palese necessità di attivare urgentemente una squadra di soccorso nel cuore della Sila, fino ad ora, ogni occasione è stata bruciata dalla disattenzione della classe politica locale. Per questo motivo facciamo il nostro appello al Ministro Minniti -dichiara Bonaventura Ferri Segretario della UIL dei Vigili del Fuoco di Cosenza- perché da più di dieci anni si poteva e si doveva attivare una squadra di Vigili del Fuoco in Sila ma finora, negando questa apertura, è stata perpetrata una grave ingiustizia. Ora i pompieri ci sono e si può aprire San Giovanni, solo il giusto intervento del Ministro può dare fine a questa mancanza ingiustificabile. Potenziare il servizio di soccorso ai cittadini su tutto il territorio nazionale vuol dire, sicuramente, assicurare il soccorso a chi ora non lo ha ma ne ha diritto, come i cittadini calabresi della Sila.
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