Ethos: “Ecco un esempio di coma la burocrazia faccia male ai lavoratori”

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Riportiamo il comunicato di denuncia rilasciato dall’associazione Ethos:

“20 dicembre 2014, alcuni nostri concittadini e concittadine, per essere esatti 103, inquadrati come L.P.U. ed impiegati presso vari enti con qualifiche diverse, vengono chiamati dalla Dirigente delle politiche sociali, dott.ssa Pace, per firmare un contratto a tempo determinato per l’anno 2015, per un periodo pari a nove mesi e quindici giorni, previa approvazione della spesa da parte del Ministero competente e della Regione Calabria.

Il 16 febbraio 2015, il tanto giustamente agognato contratto viene stipulato dopo tutte le verifiche necessarie, tutti i timbri del caso e tonnellate di carte, a decorre dal 1 marzo 2015. Quindi 103 famiglie tirano un sospiro di sollievo, vista la disastrosa condizione economica della nostra Città e vista anche la loro situazione di lavoratori precari che annualmente ripropone loro lo stesso stato di agitazione e di incertezza legato al futuro.

Una bella storia che finisce bene, penserete voi. Troppo semplice e troppo ordinario a queste latitudini, diciamo noi. Non passa neanche un mese che i sopracitati L.P.U. vengono richiamati dalla stessa dirigente Pace, la quale, con la massima tranquillità, propone loro una modifica con annessa riduzione del contratto da poco firmato.

I mesi previsti dovrebbero passare, infatti, da nove a sette mesi e quindici giorni, e questa richiesta viene correlata con tanto di contratto integrativo nel quale, oltre a quantificare i nuovi termini contrattuali, si prendono in considerazione le motivazioni che avrebbero portato a questa nuova determinazione di rapporto lavorativo.

Bene, queste motivazioni parlano di: cause imprevedibili e fattori non previamente quantificabili; ma non solo, si specifica anche che il Ministero potrebbe non coprire tutta la cifra preventivata e che l’eventuale proroga, a copertura delle settimane perse da parte della Regione, è assoggettata all’approvazione del bilancio 2015 da parte della Regione stessa.

Ora, senza volere assolutamente speculare sulla pelle di quei lavoratori che stanno vivendo questa situazione grottesca e fatta salva la liceità di ogni loro singolo comportamento riguardo a questi avvenimenti, qualche domanda ci sembra il caso di porla”.

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Author: mario.labate

mario labate - collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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