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“L’Italia sta diventando un Paese in cui il diritto alla salute non è più garantito per tutti.
La Camera approva, infatti, il dl 78/2015 sugli Enti Locali, sul quale il governo pone questione di fiducia, che prevede, tra l’altro, un taglio alla Sanità di 2,35 miliardi di euro annui a partire dal 2015 che continuerà negli anni a venire.” Ad affermarlo è Vincenzo Trotta, Vice Coordinatore Provinciale FI Giovani Cosenza.
Trotta sempre in merito ai tagli alla sanità effettuati dal governo Renzi, continua dicendo che “Il governo si è affrettato a dire che non si tratta di tagli bensì di risparmi, o meglio della non erogazione di risorse già destinate, in pieno accordo con le Regioni. In realtà a sentire i governatori regionali essi sono di tutt’altro avviso, anche esponenti stessi del PD come Michele Emiliano che ha chiesto le dimissioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin per un’azione di governo, che l’ha scavalcata, totalmente lontana da politiche rivolte al benessere collettivo.
È curioso vedere anche le modalità in cui sono stati effettuati i tagli, con la Lombardia che è la regione più colpita con ben 385 milioni di euro nonostante sia la realtà più virtuosa e tra le regioni con standard qualitativi offerti tra i più alti. Viene da pensare che sono proprio le regioni che spendono peggio le risorse ad essere più tutelate, quando invece è proprio lì che bisognerebbe concentrarsi per scovare responsabilità su cattive gestioni e corruzione”:
Con Renzi si sta instaurando e radicando un pericoloso concetto snaturato di democrazia rappresentativa, con un uomo da solo al comando e una schiera di fedeli, spesso a convenienza, inesperti e talvolta incompetenti, che tramite il linguaggio del “politichese”, non è riuscito a creare sviluppo economico in termini di pil, non è riuscito a riformare il fisco e la giustizia e con un partito di maggioranza relativa senza alcuna identità, giustizialista o garantista a convenienza. Ma si sa, le bugie hanno le gambe corte, a differenza del naso del premier, senza nulla togliere al protagonista del Collodi.”
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