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Caro Presidente,
a nome di Confartigianato e delle oltre 10.000 imprese e 10.000 pensionati e famiglie rappresentati, vogliamo porgerLe i nostri più sinceri auguri per l’elezione a Presidente della Regione Calabria. Consapevoli dell’importante e ardua sfida che l’attende, siamo certi che metterà al servizio di tutti i Calabresi la Sua pluriennale esperienza nella cosa pubblica.
Nostra speranza, in particolare, è che (a campagna elettorale terminata) Lei e tutta la Sua squadra di governo possiate avviare un processo virtuoso di crescita socio-economico, capace di valorizzare le svariate e già note potenzialità della Regione e avviare, altresì, nuovi percorsi di sviluppo tramite un sapiente utilizzo della macchina amministrativa regionale.
A tal proposito, nostro interesse è avviare il prima possibile un tavolo di lavoro comune dal quale poter individuare una serie di macro-obiettivi strategici e, quindi, un conseguente piano programmatico che sia concreto e fattibile, e che consenta di avviare un nuovo corso per la Regione e per tutti i Calabresi.
Come già condiviso in un documento programmatico diffuso a mezzo stampa a tutti i candidati alla Regione, la Confartigianato ha ben chiare alcune azioni da intraprendere e che riguardano un insieme di punti che, se ben congeniati, garantirebbero un processo di sviluppo senza eguali. Auspichiamo in particolare che il nuovo governo realizzi una politica straordinaria per rilanciare lo sviluppo, basata su due fattori principali:
riformare a 360° una Regione per molti versi ormai obsoleta, lenta e con cui è difficile (se non impossibile) interfacciarsi;
riuscire a programmare e spendere (bene e il più velocemente possibile) la miriade di risorse a disposizione ed, essenzialmente, provenienti dall’Unione Europea.
La legislatura che si sta per avviare dovrà quindi imprimere una forte accelerazione alla propria attività, al fine di assicurare quel tempismo oggi necessario in un mercato globale dove le nostre piccole imprese combattono quotidianamente per sopravvivere.
Con una programmazione adeguata dei fondi europei, eventualmente condivisa altri soggetti Istituzionali e non, potrebbero essere intraprese infatti numerose iniziative e progetti per i quali la nostra Confartigianato combatte ormai da tempo.
Preso atto della crisi nell’erogazione del credito a famiglie e imprese, una parte dei fondi comunitari (con un accordo col sistema bancario calabrese) potrebbe ad esempio essere utilizzato per garantire l’accesso al credito, oppure ancora utilizzato a favore di misure quali il credito di imposta su assunzioni e investimenti, in modo tale da spingere, congiuntamente, domanda (consumi) e offerta (investimenti).
Altro nostro auspicio è che vengano avviati, sempre mediante l’utilizzo dei suddetti fondi europei, progetti mirati a favore della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione delle imprese, oppure ancora a favore della promozione e dello sviluppo dei principali settori produttivi della regione quali il Turismo, i Beni Culturali, l’Agro-Alimentare, l’Artigianato. In tal senso diventa strategica la questione formativa: Confartigianato Calabria in merito auspica che, considerati i tanti mestieri che stanno scomparendo, vengano coinvolti in maniera diretta gli operatori economici per dare loro la possibilità di formare i futuri artigiani in azienda. Oggi più che mai l’accesso alla conoscenza e alle informazioni aggiornate sono fondamentali per la competitività e per la creazione di lavoro. Gli investimenti in capitale umano diventano quindi strategici e decisivi per superare la crisi e garantire un futuro più roseo.
Altresì, forte enfasi dovrà a nostro avviso essere data a politiche e progetti il cui target principale siano i giovani ed, in particolare, tutte quelle intelligenze e professionalità nostrane che creano valore fuori dalla regione di appartenenza. Una delle sconfitte e dei rimpianti maggiori della Calabria, infatti, è quello di non aver saputo mantenere la miriade di talenti “made in Calabria” che primeggiano quotidianamente nei propri settori in giro per l’Italia o per il mondo. Obiettivo della nuova Giunta dovrebbe essere quindi quello di pianificare e soprattutto rendere operativi dei programmi a favore di questo rientro, ad esempio con misure a favore delle start-up o di idee innovative, o attraverso la costituzione di incubatori e acceleratori di imprese, oppure ancora favorendo la realizzazione di poli specialistici e di settore che sappiano attirare tali intelligenze. Un coinvolgimento dei nostri giovani più ambiziosi potrebbe generare infatti un proliferare di nuove imprese che, in un circolo virtuoso, garantirebbero nuovi posti di lavoro alla miriade di disoccupati calabresi alla ricerca di un lavoro che oggi, in Calabria, non c’è. Bisogna quindi, in sintesi, dare l’opportunità a chi ha delle idee di business di poterle realizzare in Calabria e non altrove, creando quindi nuova occupazione.
Altro capitolo, più sistemico e di antica origine, è quello delle infrastrutture. È superfluo ricordare infatti che, affinché le nostre pmi possano competere alla pari con una concorrenza sempre più globalizzata, siano necessarie quelle infrastrutture indispensabili per essere collegati al resto dell’Italia e del Mondo: realizzazione, potenziamento e riqualificazione della rete ferroviaria, stradale, portuale e aeroportuale, nonché estensione della banda larga, sono interventi imprescindibili e indispensabili per uno sviluppo sostenibile della nostra Regione. Allo stesso modo, in ambito rifiuti, urge un potenziamento della raccolta differenziata e l’introduzione di tecnologie innovative tali da ridurre il conferimento nelle discariche. Relativamente alla gestione dell’acqua occorre altresì superare un sistema, come quello attuale, che produce sprechi e inefficienze giganteschi e con costi ribaltati interamente sugli utenti, siano essi cittadini o imprese.
Infine, altro punto fondamentale utile per organizzare una macchina regionale efficiente ed efficace, è il ruolo delle rappresentanze istituzionali che lavoravano in sinergia con la burocrazia regionale e velocizzavano i processi di avvio per tantissime imprese (vedasi commissioni provinciali e regionale sull’artigianato, etc). La precedente Giunta Regionale, forse non conscia degli effetti devastanti, ne ha causato la soppressione. Ma è indubbio, oggi, che senza queste strutture anche una qualifica professionale diventa un problema insormontabile, ancor più per i tantissimi nostri giovani volenterosi.
Per quanto esposto, siamo ben consci che L’attende un impegno particolarmente importante ed una serie di sfide non di poco conto, che però (badi bene) non sono impossibili. Abbiamo le risorse ed il carisma per poter affrontare questo arduo compito.
E di certo potrà contare su una nostra piena e costante collaborazione.
Buon lavoro e auguri ancora.
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