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Alla luce dei dati pubblicati a iosa negli ultimi tempi da molti enti, dallo Svimez, alla Banca d’Italia e ai tantissimi centro studi associativi si evince chiaramente che la disoccupazione al Sud è diventata non più sostenibile, ma la cosa che meraviglia è lo scarso impegno che i nostri rappresentanti istituzionali dedicano concretamente a questo dramma del lavoro che non c’è.
Dai dati in nostro possesso emerge che il tasso di disoccupazione ha raggiunto in Calabria percentuali a due cifre da capogiro, per i giovani fino a 29 anni registriamo una disoccupazione quasi totale, eccetto per quei giovani che abbandonano la nostra Regione.
Anche nell’ambito del lavoro autonomo che nasce tra i giovani, constatiamo che quasi totalmente sono quei disoccupati che non intendono abbandonare la propria terra e presi da una certa disperazione si cimentano a fare impresa senza alcuna convinzione ed entusiasmo, per cui tantissime volte i risultati sono negativi proprio per questa improvvisazione forzata.
Con tali evidenze, pochissimi parlano concretamente di soluzioni e proposte per combattere questa problematica. Le energie e le decisioni dei nostri governanti sembrano piuttosto indirizzate a situazioni che, preso atto dei risultati, certo non stanno portando benefici ai tantissimi nostri corregionali.
Una situazione insostenibile quindi, a cui bisogna urgentemente porre rimedio senza più alcuna esitazione. Non è possibile che tutti i nostri giovani devono emigrare alla ricerca di una vita dignitosa. Eppure le opportunità specialmente nella nostra Regione non mancherebbero, però continuiamo ad essere sempre indicati inesorabilmente come gli ultimi della classe.
Se diamo per esempio uno sguardo agli enti locali ed in particolare a tutte quelle comunità che usufruiscono di imposte locali e royaltes di varie tipo come per esempio l’estrazione del metano, in primis il Comune di Crotone, la prima evidenza che emerge è uno scarso (forse nullo) utilizzo di dette risorse per incentivare l’occupazione, né tantomeno aiutare le PMI che sono considerate solo come bancomat per far pagare imposte e tasse locali.
Alla stessa stregua e con altre risorse, sicuramente ancora molto più importanti, i nostri rappresentanti regionali, nazionali ed europei, potrebbero far divenire i nostri territori luoghi di vera e concreta occupazione mediante una opportuna attività di riprogrammazione delle risorse comunitarie, invece tutto procede silenziosamente causando la chiusura di tantissime PMI e alimentando in modo esponenziale la disoccupazione.
Il momento storico che stiamo attraversando impone scelte serie e coraggiose. I nostri disoccupati non possono più aspettare.
Un credito di imposta stimolerebbe seriamente le assunzioni e favorirebbe un piano del lavoro serio e fuori dai meccanismi clientelari. Altresì, un adeguato supporto del mondo bancario (che al momento manca) e delle stesse risorse europee permetterebbero alle nostre imprese l’avvio di un ciclo virtuoso caratterizzato da investimenti, sviluppo e di conseguenza lavoro.
Alla luce di quanto esposto, auspichiamo che il neo Governatore della Calabria, Mario Oliverio, si attivi in questo senso con la concretezza che indubbiamente gli riconosciamo, in caso contrario siamo veramente preoccupati per una situazione socio economica che potrebbe veramente degenerare in modo irreversibile.
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