Questo post é stato letto 42180 volte!
Come ampiamente annunciato si è svolto sabato 17 l’incontro tra i Capisquadra ed il Comitato di rappresentanza per la caccia al cinghiale dell’ATC RC1. All’incontro hanno partecipato la maggior parte dei capisquadra delle squadre iscritte all’ATC RC1, mentre all’appello sono risultati totalmente assenti tutti i membri dell’ATC RC1, in particolare nella figura del presidente Concetto Laganà, e delle Associazioni Venatorie, ad eccezione dell’Arcicaccia. L’incontro si è svolto nella più serena e costruttiva forma possibile; inizialmente si è descritto brevemente il lavoro svolto dal comitato in questo anno e successivamente c’è stata la presentazione ai capisquadra delle modifiche richieste alla regione Calabria. Tali modifiche sono state elaborate dal Comitato e presentate al responsabile del Dipartimento della regione Calabria dott. Caridi a seguito di un breve incontro avuto tra il Comitato ed il Presidente Oliverio, il quale aveva assunto l’impegno affinchè le istanze presentate dal Comitato fossero prese in considerazione. Tutto ciò avveniva nel mese di Novembre con successivo incontro con il Dirigente Caridi nel mese di Febbraio, nel quale il comitato, facendo fede all’impegno assunto con il Presidente e con i Capisquadra, ha presentato le proprie richieste di modifica al disciplinare. Da allora tutto tace e nessuna notizia è giunta da parte della Regione nei confronti del comitato.
Nella fase conclusiva della riunione, successivamente al confronto avuto tra i presenti, che ricordiamo essere la maggior parte dei capisquadra come riscontrabile dal foglio firme, si è deciso di sottoscrivere le seguenti richieste:
1) SI CHIEDONO LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEI MEMBRI DELL’ATC RC1. Risulta impensabile infatti che l’ATC, ed in particolare il suo presidente Concetto Laganà, non rispondano all’invito ad una riunione tra capisquadra, che rappresentano migliaia di cacciatori dell’Atc RC1. La platea ed il Comitato sono rimasti sconcertati alla visione di quelle sedie vuote lasciate dall’ATC, giungendo alla conclusione che queste siano vuote come il lavoro e la produttività svolta dall’Atc in questi anni, né è prova l’istituzione dela commissione per la caccia al cinghiale che l’Atc voleva istituire ma ancora oggi risulta non realizzata. È risultato evidente che l’Atc non ha a cuore le sorti della caccia e dei cacciatori e che non è disposto nemmeno ad un confronto costruttivo, facendo emergere come il suo solo scopo sia quello di occupare poltrone (nelle stanze istituzionali e non tra i cacciatori); basti pensare infatti che il Presidente Laganà risulta presidente dei cacciatori in rappresentaza dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), e quindi nominato da quella politica che come lui risulta assente tra i cacciatori. È chiaro che ad oggi l’unico riferimento istituzionale della Regione Calabria sia l’ATC e che gli incontri fatti con il Comitato siano stati un eccezione concessa dalla Regione, ma ci chiediamo quali siano le istanze portate avanti dall’ATC, nei confronti della Regione, quando questi nega un dialogo con la base rappresentata dai capisquadra.
2) SI CHIEDE IL BLOCCO DELLE ISCRIZIONI DI NUOVE SQUADRE DI CINGHIALI NELL’ATC RC1. In questa ultima stagione venatoria infatti, vista la possibilità prevista dal Disciplinare Regionale, sono state inserite ulteriori squadre nei territori dell’ATC RC1, contrariamente a quanto richiesto ed affermato dai Tecnici Faunistici Nicolosi e Faggiolati, pagati dall’ATC con i soldi dei cacciatori. Dagli studi e dalle analisi condotte dai tecnici risultava infatti troppo elevato il numero di squadre iscritte all’ATC RC1 e gli stessi tecnici avevano richiesto di ridurre il numero di squadre e si era bloccata quindi la possibilità di iscrizione di nuove squadre. Ci chiediamo quindi come mai nel giro di un solo anno si è passati da un blocco di iscrizioni, derivante da uno studio pagato dai cacciatori, all’iscrizione di nuove squadre? Ci chiediamo quindi se i tecnici non hanno saputo fare il loro lavoro o se l’ATC e le Associazioni Venatorie,non rispettando il parere dei tecnici, grazie all’iscrizione di nuove squadre vogliono ottenere consensi e comparati o realizzare più tessere associative, delle due l’una. L’iscrizione di nuove squadra comporta uno squilibrio all’interno dei territori viste le limitate aree vocate e, come più volte affermato, può creare problemi di sicurezza e di ordine pubblico.
3) DI SEGUIRE LA PRESENTE PROCEDURA PER L’ISCRIZIONE DELLE SQUADRE ESISTENTI:
I capisquadra consegneranno all’ATC entro il 31 Luglio l’elenco dei membri della squadra con relativa fotocopia del porto d’armi dei cacciatori iscritti, in modo da poter confermare l’area sulla quale effettuare le battute di caccia.
Successivamente, al momento del ritiro del registro, circa a metà Settembre, verrà presentata la fotocopia del tesserino venatorio dei membri della squadra, a dimostrazione che tutte le tasse dovute siano state pagate.
Ad oggi invece già nel mese di Luglio il disciplinare prevede che debbano essere presentate le fotocopie delle tasse versate, anticipando quindi di ben 2 mesi il pagamento delle tasse, considerato che la caccia al cinghiale si apre il 1 Ottobre. Questa procedura che autonomamente si è deciso di seguire comporta uno snellimento della procedura burocratica ma allo stesso tempo garantisce il normale avvio della stagione venatoria per la caccia al cinghiale.
Questi punti hanno trovato il consenso dell’intera platea e sono stati individuati in maniera naturale, senza strumentalizzazione alcuna, evidenziando, se ce fosse ancora bisogno, come il confronto ed il dialogo risulta essere l’unico strumento per migliorare la situazione attuale. Ci rammarichiamo che i nostri rappresentanti dell’Atc non abbiano nemmeno provato ad utilizzare questo strumento. Il Comitato nonostante tutto ritiene di dover continuare in questa battaglia e rimane a disposizione per il confronto e la condivisione di intenti.
Questo post é stato letto 42180 volte!