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Riceviamo e pubblichiamo:
La scelta fatta all’unanimità, dal Consiglio Regionale della Calabria di promuovere insieme alle altre cinque regioni che si affacciano sull’Adriatico e sullo Ionio, il referendum abrogativo della norma tecnica che autorizzava le trivellazioni nel mar Ionio su una superficie marina di 3500 km quadrati con decine di comuni costieri calabresi, per la ricerca del gas e petrolio, conferma una visione nuova e moderna di concepire lo sviluppo che ha i capisaldi nel territorio (diffusamente inteso) e nelle coste”. Pietro Molinaro plaude non solo ad una chiara posizione assunta sin dall’inizio dal Presidente Mario Oliverio, ma anche alla determinazione dell’intero Consiglio Regionale. “Una preferenza che indica una precisa direzione di marcia, verso quella Calabria che vogliamo e che anche grazie allo slancio e ai temi proposti da Expo Milano oggi assume una maggiore valenza”. Il boom delle iscrizioni dei giovani nelle scuole e facoltà ad indirizzo agrario è un indicatore preciso ed una rotta che bisogna assecondare. Il passato, anche recente, con una industrializzazione forzata che ha stuprato territori agricoli, paesaggistici e turistici di grande valore anche storico- culturale, con questa chiara opzione, lo lasciamo alle nostre spalle. “Questo, lo considero un premio – continua Molinaro – a chi in questi anni, come il settore agricolo ed agroalimentare, ha investito nella qualità e distintività delle proprie produzioni e vuole continuare a farlo proprio per “spendere bene” i fondi comunitari”. Il Consiglio Regionale, ha raccolto saggiamente e con acutezza le istanze delle popolazioni evidenziando come sia necessario “porre l’attenzione principalmente sulla tutela degli interessi del territorio e di tutte le eccellenze che fanno della Calabria un posto unico e meraviglioso”. Un “no” detto all’unisono dalle Regioni, che non è ideologico ma scaturisca dalla valutazione concreta del contesto nel quale si propone di procedere all’autorizzazione delle trivellazioni intraprendendo una legittima iniziativa volta a tutelare i territori delle Regioni interessate. “Continuiamo a guardare avanti verso “i futuri” che ci appartengono, fatti di sviluppo sostenibile e durevole, conciliazione tra uomo e ambiente, con un ritorno alla terra e a tutto ciò che ad essa è connesso per non consegnare alle future generazioni luoghi impoveriti e degradati, esaltando l’abitabilità dei luoghi e la vitalità delle relazioni socio-economiche. Chiediamo, che con la stessa determinazione il Consiglio regionale aiuti il Governo regionale e nazionale – conclude Molinaro – alla definizione del masterplan per il sud, al fine di valorizzare agroalimentare, turismo e beni culturali che sono il vero petrolio del mezzogiorno.
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