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A pochi giorni dall’annuncio della nuova Giunta Regionale notiamo, con grande amarezza, come vi siano ancora, purtroppo, alcuni soggetti politici (e non) che, di fronte ad un mare di problematiche di immediata e concreta attualità, non riescono a pensare ad altro che al proprio piccolo e personalistico universo, di fronte al quale non esitano a sacrificare qualunque altra cosa, prima fra tutti la verità.
Il linciaggio mediatico e lo sciacallaggio politico di cui il neo assessore, Nino De Gaetano, è stato fatto oggetto, non appena è trapelata la notizia della sua possibile nomina, rappresentano l’ennesima e preoccupante dimostrazione di questo stato di cose.
Non si tratta di praticare il garantismo ad oltranza, ma semplicemente di vedere e raccontare la verità, nell’unica accezione che veramente conti, quella giudiziaria.
E la verità giudiziaria ci racconta che Nino De Gaetano, fino ad oggi, non è mai stato neppure semplicemente indagato per reati ricollegabili a fenomeni di mafia, di corruzione o di voto di scambio!
Nessuno, dei soggetti deputati ad amministrare la giustizia, ha mai ritenuto opportuno fare neppure una formale indagine sul neo assessore.
L’unica “colpa” di Nino è di essere in gamba, capace, e di essere entrato nell’esecutivo regionale.
I sospetti sulla sua persona non sono nati in un’aula di giustizia, ma sono solo il frutto della frustrazione di attori politici che, di fronte alla figura di un giovane emergente, tenace nel perseguire gli obbiettivi ed estremamente capace nell’intercettare consensi, non riescono a pensare a niente di meglio che a gettare fango.
Nessun commento su queste persone, ciascuno fa politica come sa (o come può), però non possiamo permettere che il fango prodotto dal rancore di chi non accetta il cambiamento, maldestramente confezionato e diffuso attraverso la stampa, venga spudoratamente spacciato per materiale attinto in ambito giudiziario.
Abbiamo troppo rispetto per l’attività degli inquirenti, per accettare che possa fungere da paravento alle malsane trame di soggetti mediocri, ormai incapaci di offrire qualcosa di utile alla comunità.
Cogliamo perciò l’occasione per ringraziare, ancora una volta, la magistratura per il prezioso lavoro svolto e per aver tutelato la verità, senza farsi fuorviare da quanti avrebbero voluto alterare e/o pilotare il normale corso della giustizia, solo per motivi politici.
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