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A Reggio Calabria venivano ad esibirsi artisti di fama nazionale, anche in piccoli locali e poi si recavano a gustare una delle famose granite del Bar Luca in Via Marina, allora all’apice del successo, con i suoi tavolini fuori affacciati sullo Stretto, complici le serate straordinarie dell’Estate, il profumo del mare e le notti stellate degli anni Sessanta…
Claudio Villa una sera attaccò bottone con dei pescatori che si apprestavano a calare e tirare la “ravastina” (la rete a sciabica che si usa sotto costa, soprattutto per prendere la paranza) e alla fine partecipò alla pescata con annessa mangiata e bevuta…
Domenico Modugno, Johnny Dorelli, Tony Renis, Rosanna Fratello, e tanti altri ancora furono clienti del Bar Luca, alcuni lasciavano mance generose, altri erano tirchi come carte di spade, c’erano gli ubriaconi, i golosi e i play-boy impenitenti…
Una sera arrivò Mino Reitano, ad inizio carriera, ma già molto conosciuto e stimato in città dove numerosi erano i suoi fans; era in compagnia di un ragazzotto dai capelli ricci e con un foulard appariscente, si stavano recando a raggiungere la carovana di un Cantagiro (probabilmente siamo nel 1967), e il buon Mino voleva far conoscere la sublime granita del Bar Luca all’amico… In breve, il tavolino dove si erano accomodati venne attorniato da ammiratori, e allora il cantante di Fiumara presentò il giovane con la sua solita proverbiale generosità:
Questo ragazzo è un grande musicista, e state certi che presto ne sentirete parlare tutti. Si chiama Lucio Battisti…
L’anno prima Battisti e Mogol avevano scritto un pezzo “Non prego per me” proprio per Mino Reitano…
Gli episodi del Bar Luca mi sono stati raccontati da Nuccio D’Agostino, grande pasticcere reggino e splendida persona, che all’epoca ci lavorava come apprendista; titolare poi per decenni della pasticceria omonima in Via Frangipane, allenatore della squadra dei Medici di Reggio e di tante altre squadre amatoriali, amico di famiglia e uomo buono, scomparso poco tempo fa.
di Antonio Calabró
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