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Carlo Belmondo, artista reggino, si é concesso ad una nostra intervista.
Belmondo nasce e cresce a Reggio Calabria fino a quando, raggiunta la maggiore et,à decide di lasciare la terra madre per trasferirsi nella capitale ed inseguire un sogno: quello di studiare recitazione.
A solo 17 anni grazie ad un concorso tra scuole e ad un pizzico di fortuna si ritrova ad essere protagonista della commedia “La Lisistrata”. Un’opportunitá che lo vede salire sul palco del teatro Siracusa di Reggio Calabria e a scoprire che proprio di quella passione vuole costruire il suo futuro.
Carlo si trasferisce a Roma e inizia cosi il suo percorso di formazione nella capitale studiando con nomi eccellenti del campo artistico. Riesce ad entrare a far parte dell’accademia teatrale di Claudio e Pino Insegno, la “Carlo Pani” dove studia e perfeziona le sue doti artistiche.
Carlo Belmondo
Carlo è un artista a 360 gradi che mai si risparmia. Lo si puó ritrovare nel cinema (“Tredddì movie – una notte agli studios” ), nelle fiction (“Ho sposato uno sbirro) e nel teatro, con spettacoli che portano in giro in tutta Italia. Fino ad arrivare in tv in prima serata su Italia 1 nel 2013 con Colorado ed “Eccezionale Veramente” su La7.
L’artista partecipa anche a parecchi progetti teatrali, cinematografici e televisivi. Una ribalta importante che tutto via “mi vedeva sempre lontano dalla Calabria e da Reggio”.
Questa lontananza é durato fino a quando “quattro anni fa grazie ad un cortometraggio realizzato per l’AVIS Calabria conosco Giacomo Battaglia e Gigì Miseferi, artisti reggini e famosi per essere stati protagonisti del Bagaglino di Pingitore. Loro diventano i miei padrini artistici in Calabria, insieme a Roberto Ciufoli a Roma. Inizio ad avere un rapporto anche professionale con Reggio che mi fa riscoprire quando mi manca e quanto sia legato alla mia terra”.
Il ritorno a Reggio Calabria
E nel 2016 finalmente Carlo Belmondo arriva Reggio Calabria. Il teatro Francesco Cilea é lí ad aspettarlo con il musical “San Francesco da Paola” in cui interpreta Fra Bernardino il migliore amico di San Francesco. “Ero molto felice per questa esperienza. Non solo perché ero nella mia città, ma soprattutto perché arrivava in un momento particolare della mia vita”. Carlo ci racconta che porta dentro ancora oggi questo ricordo. “La prima mattina quando Francesco mi muore tra le braccia io sono esploso in un pianto che si è protratto per tutti i 15 minuti di musica. Tra le braccia mi stava morendo il mio migliore amico”.
“Negli ultimi anni ho fatto tanto cabaret. – continua Belmondo – É bello quando ridi e conosci tanta gente. Tuttavia, studiare un personaggio é molto diverso. Devi farlo tuo”.
Carlo oltre ad essere un grande artista legato alla sua terra mostra anche un animo sensibile verso chi è più debole. Infatti, inizia il suo rapporto di testimonial con l’Avis Calabria. L’artista deve sfruttare il suo essere artista e la capacità d’immagine che ha per sensibilizzare su messaggi forte come fa l’Avis sull’importanza di donare.
Messaggio che Carlo ha lanciato in una serata di beneficienza anche sabato 14 al teatro Grandinetti di Lamezia assieme a Roberto Ciufoli e Diana Del Bufalo.
E nel futuro di Carlo cosa c’è? “Sicuramente tanti progetti e tante sorprese – conclude Carlo – ma non svelo ancora nulla”.
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