Calabria, Cario: “Fermiamo fuga di cervelli dalla Calabria”

Agenti emersione Calabria

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Tutto – afferma Armido Cario, agente per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale della Calabria – ebbe inizio nel 2011: un bando ambizioso, promosso dalla Regione Calabria per selezionare e formare un’innovativa figura professionale; quasi 200 giovani coinvolti; l’opportunità di un’occupazione a tempo indeterminato. Un anno dopo si conclude la selezione pubblica per titoli ed esami. Finalmente, nel dicembre 2012, prende avvio la fase di formazione ed attività sul campo, dodici mesi di impegno prodromici al fatidico inserimento nel mondo del lavoro.

Tuttavia, sono trascorsi cinque anni e quelle eccellenze sono ancora relegate e sospese nel limbo dell’inoccupazione, senza che l’Ente regionale abbia espresso un atto di indirizzo sul loro futuro. L’amministrazione tace pure sul saldo della borsa per la formazione, oltre 5 mila euro pro capite. È questa la condizione degli Agenti per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale, scelti e formati dalla Regione Calabria in seno al Progetto “Lavori regolari”.

Si tratta, per la quasi totalità, di professionisti e soggetti specializzati ultratrentenni che, nel Progetto, hanno investito anni e legittime aspettative. Menti che hanno investito preziosi ed irripetibili anni di vita, speranze ed aspettative, che hanno creduto nell’Istituzione, seguendo un percorso di formazione ed azione sui temi della programmazione, dello sviluppo, delle politiche per il lavoro, del contrasto al sommerso. Professionalità che vogliono contribuire, con volontà ed impegno, al rilancio di questa terra, ricca di bellezze e di potenziale inespresso.

Giovani su cui la Regione sembrava puntare, investendo 14 milioni di euro ma che, ad oggi, non hanno prospettiva: si tratta di un’insopportabile anomalia calabrese, che getta nello sconforto una moltitudine di donne e uomini. Persone che, per il lento avanzare del Progetto, sono diventate “vecchie” per i loro progetti di vita, personale e familiare.

È intollerabile che sia un ente pubblico, tanto autorevole e rappresentativo, a “sottrarre” anni fondamentali alle sue risorse umane migliori. È inaccettabile sia sotto il profilo morale che materiale. È insopportabile che, in uno Stato di diritto, non si dia seguito alle risultanze di una selezione pubblica e si calpesti il diritto al lavoro e ad un’esistenza dignitosa. Il tempo dell’attesa è scaduto: mesi ed anni sono scivolati via. Gli Agenti per l’emersione, con pieno diritto e determinazione, chiedono opportunità, ascolto, lavoro.

Presidente Oliverio, è ora di passare dalle parole ai fatti: lanci un patto generazionale, che consenta alle giovani e brillanti risorse di restare o tornare, innestando nuova linfa nel tessuto amministrativo o economico-produttivo della Calabria”.

Di seguito la petizione da firmare lanciata dagli Agenti per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale della Calabria:

https://www.change.org/p/mario-oliverio-fermiamo-la-fuga-di-cervelli-dalla-calabria-180senzafuturo

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