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La politica renziana ha ormai tolto la maschera e mostrato il proprio volto subdolo, e lo ha fatto proprio nel regno del premier, la sua amata Firenze. Botte a chi la pensa diversamente da lui, a chi osa criticarlo, a chi decide di ricordargli che l’Italia è ancora una democrazia libera e che la sovranità appartiene al popolo. Questo fino ad oggi, fino a quando avremo questa Costituzione, fino a quando avremo la forza ed il coraggio di dire “no”, con tutto noi stessi. Ai Ministri, Renzi, ha affidato il ruolo di controfigure dei peggiori teatrini ambulanti, imbonitori di folle dietro spartiti propagandistici elettorali della peggiore specie. Ed oggi è il turno di Reggio Calabria di scoprire quanto inutile e falsa sia tutta questa messa in scena adattata con soldi pubblici da un Governo politico-renziano alle spalle del cittadino bisognoso di servizi ed attenzioni. La “Boschi” della sanità nazionale è in città per legittimare un PD regionale della paternità assoluta di un’opera strategica ospedaliera di cui oggi non vi sarebbe traccia senza l’ostinazione e le ferma volontà di realizzazione del precedente governo regionale di Centrodestra. Dobbiamo assistere ad un organo istituzionale che abusa del proprio ruolo e di un’apertura da ascrivere a meriti altrui, che viene all’ospedale di Reggio Calabria e ci dice che la sanità ospedaliera in città è efficiente e funzionale, che è tutto merito del PD renziano e che per questo cittadini ed operatori del settore devono votare “sì” a dicembre? Dobbiamo veramente ri-ascoltare la parola “svolta epocale” di chiara matrice Oliveriana su un’opera ostacolata negli anni proprio da questo governo “amico” che ne aveva fatto una questione campanilistica ostacolando l’allora governatore reggino della Calabria? Mi compiaccio se oggi tutta la rappresentanza istituzionale del PD, cosentina e reggina soprattutto, sia “costretta” ad utilizzare come cavallo di battaglia per far valere le proprie inconcludenti ragioni del si, un vanto del centro destra calabrese, anziché un “nulla” dell’attuale compagine governativa. Anzi oserei dire che la Lorenzin non deve proprio aver chiara la situazione sanitaria calabrese e reggina se ha accettato di venire in pompa magna per una vergognosa campagna elettorale da spendere sulla salute dei calabresi e dei reggini in particolare. Male ha fatto oggi la Lorenzin ha tramutarsi in strumento di propaganda referendaria pro-renziana, abusando in maniera inqualificabile del proprio ruolo, avrebbe potuto incontrare gli operatori del settore medico che operano in condizioni drammatiche, parlare con le associazioni di volontariato, ed incontrare le famiglie di persone con disabilità, visto che dopo le vicende denunciate dal programma “report” i vertici regionali preposti brancolano nel buio più assoluto. Invece di convocare l’Ordine dei Medici nell’esercizio delle sue funzioni di Ministro e cercare di interferire per modificare il voto secondo coscienze sicuramente già maturato in cuor loro, la Ministra dovrebbe chiedersi perché gli organici delle aziende sono ai minimi termini, perché è ancora forte l’emigrazione sanitaria verso altre regioni, perché il territorio è deficitario di una intensa ed efficace azione preventiva in grado di assistere l’enorme bacino di utenza medica e di evitare l’intasamento dei pronto soccorsi e l’evolversi di malattie alle volte mortali di pazienti dimenticati? Sicuramente alla Lorenzin non è stato fatto cenno alcuno sul trasferimento del reparto di Medicina Generale degli Ospedali Riuniti presso la sede dell’Ospedale Morelli, struttura priva di trattamento rianimatorio o chirurgico d’urgenza, o che il reparto di Medicina d’urgenza dei Riuniti è attualmente ospitato negli stessi locali dell’Osservazione breve Intensiva (OBI), con rischi concreti per i pazienti date le diverse patologie afferenti, senza citare i numerosi ricoveri in barella nel corridoio. Ma oggi è giornata di “festa”, a questi problemi non è il caso dare spazio, la renziana Lorenzin dovrà solo parlare del miracolo sanità reggina grazie al PD “buono” e nascondere abilmente la polvere sotto il tappeto, e tentare, mi auguro con scarsi risultati, di condizionare il voto referendario di dicembre. Infatti sarà difficile che oggi possa dare una risposta ai ragazzi talassemici dell’Ospedale di Locri che da agosto cercano di ottenere dei presidi salvavita dalla Regione Calabria, presidi sempre avuti, ma che per problemi di morosità nei confronti dell’azienda fornitrice si sono interrotti. Ma fare domande scomode ai ministri di Renzi oggi è rischioso, lo sanno molto bene a Firenze i comitati del “NO”, e gli inviati di striscia la notizia, vedi Luigi Abete, per aver posto una legittima domanda al Ministro della cultura, picchiato ed arrestato; mi domando cosa accadrebbe se invece chiedessimo perché a Reggio Calabria il comune ha deciso di interrompere il servizio mensa scolastica, visto che pochi giorni fa la rimodulazione del decreto Reggio ci faceva “sognare” ad occhi aperti!
Francesco Cannizzaro
Capogruppo Cdl Consiglio regionale
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