Calabria, presentazione delle condizioni del “Pronto Soccorso”

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Riceviamo e pubblichiamo dal Segretario Provinciale UILFPL  Nuccio Azzarà 

“Questa O.S. avendo, per il momento, esaurito le denunce pubbliche relative alle generali  precarie condizioni in cui versa la più importante struttura ospedaliera della nostra regione, non registrando alcuna significativo riscontro, in data odierna, presso il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri ha provveduto a depositare esposto, intanto,  sulle criticità riguardanti il pronto soccorso dei riuniti. Non è bastata la ultima delle cinque conferenza stampa tenutasi il 17.07 c.a. in cui si erano rimarcate le pericolosità incombenti sui cittadini e gli operatori per un P.S. non più in condizioni di sicurezza. L’odierna denuncia ha preso il via da una nota inviata dagli operatori sanitari del P.S. a questa O.S. dove gli stessi chiedevano alla UIL di prodigarsi per bloccare l’inarrestabile deriva dell’importante unità operativa inserita nel Dipartimento Urgenza Emergenza, che ha l’obbligo di contribuire a garantire i cosiddetti L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza).  A questa Segreteria, di fronte ad una chiara notizia criminis, non è rimasto altro che denunciare formalmente la cronica carenza di personale a fronte dell’enorme carico di lavoro (75.000 accessi l’anno) ancor più marcato dalla ridotta attività o chiusura di strutture sanitarie della provincia, aumento degli sbarchi di immigrati, aumento degli accessi durante il periodo estivo…” “…il tutto aggravato dalla insufficienza o mancanza di ausili quali barelle, letti, carrozzelle, presidi materiale di consumo ecc…” e di come tutto ciò possa mettere a repentaglio la vita dei cittadini. In estrema sintesi, il personale infermieristico, non è posto nelle condizioni idonee a  garantire prestazioni assistenziali e di supporto compiuto all’attività medica con prevedibile ricaduta negativa sulla qualità-sicurezza delle prestazioni stesse. Il personale è nell’impossibilità  di fornire i livelli minimi essenziali di assistenza. Tale grave situazione da tempo più volte segnalata alle istanze superiori, dagli operatori, non ha comportato alcun riscontro utile alla soluzione delle deficienze denunciate, ma addirittura nel tempo la situazione è ulteriormente peggiorata, ingenerando negli stessi, un vero e proprio stato depressivo scaturente dall’impotenza e dall’incombente pericolo di responsabilità di ordine civile e penale. La drammaticità della situazione, non più sostenibile,  ha indotto la UIL a rompere gli indugi e chiedere alla locale Procura di voler verificare se nel caso di specie siano state poste in essere condotte rilevanti sotto il profilo penale per una incongrua, gestione delle risorse umane e dei presidi medici e chirurgici e farmacologici. Negli anni questa segreteria Provinciale, pressoché inascoltata,  ha più volte messo in risalto di come la mancanza di programmazione e di organizzazione, soprattutto nei reparti “di prima linea”, stesse ingenerando il classico punto di non ritorno con l’aumento esponenziale di errori umani altamente pericolosi per la vita dei pazienti e l’incolumità degli operatori. Il “Sistema” non può più reggere il fenomeno del personale distratto dai propri compiti d’istituto, dell’inidoneità facile, del trasferimento presso uu.oo. a minor impatto assistenziale. Dispiace, dover registrare,  il disinteresse generale della politica la quale si è di già dimenticata delle promesse fatte in campagna elettorale riguardo una inversione di tendenza gestionale non più procrastinabile nel tempo nella sanità”. 

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Author: francesca

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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