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Dopo il successo delle tappe di Reggio Calabria e Catanzaro, a partire da lunedì 16 marzo, torna in terra calabra il progetto “Mangia bene, cresci bene”, con l’obiettivo di sensibilizzare ragazzi e genitori sulle regole della sana alimentazione. L’iniziativa promossa dal Moige – movimento genitori è realizzata con il patrocinio scientifico di SIPPS – società italiana di pediatria preventiva e sociale e di AMIOT – associazione medica italiana di omotossicologia e in collaborazione con GUNA S.p.A.
CROTONE
Grande protagonista l’Istituto Comprensivo “Alcmeone” di Crotone, che propone ben 5 appuntamenti in altrettante giornate, curati dal dott. Giovanni Chiaravalloti: lunedì 16 marzo sarà la volta degli studenti di scuola elementare (dalle 10:00 alle 12:00) seguiti, martedì 17 e venerdì 20 marzo, dai colleghi di scuola media (ore 9:00-11:00); i genitori potranno partecipare agli incontri rispettivamente il 23 e 24marzo.
CATANZARO
Mercoledì 18 marzo, la campagna si sposterà in provincia di Catanzaro, con gli incontri presso le scuole di Miglierina (elementare, dalle 9:00 alle 10:30; media, il 26 marzo) e di Marcellinara (media, dalle 11:00 alle 12:30). Il 25 marzo è previsto un doppio appuntamento per gli studenti della scuola primaria (9:00-10:30) e secondaria (11:00-12:30) di Settingiano. Gli incontri nel catanzarese si chiuderanno con le date di aprile, che coinvolgeranno, dalle 9:30 alle 10:30, tre scuole elementari nel capoluogo di provincia calabrese: la “Centro Storico Maddalena” (1 aprile), la “Fiume Neto” (8 aprile) e la “Siano sud” (15 aprile). Gli incontri saranno tenuti dal dott. Rosario Amelio.
COSENZA
“Mangia bene, cresci bene” arriverà il 28 marzo in provincia di Cosenza all’I. C. “Isidoro Gentili” di Paola, che ospiterà due sessioni dedicate rispettivamente agli studenti di scuola elementare (dalle 8:30 alle 10:00) e media (dalle 10:30 alle 12:00). Sabato 11 aprile toccherà invece agli alunni della scuola primaria di Amantea (dalle 8:30 alle 11:00) e ai genitori (dalle 11:00 alle 12:30) presso la sede di Lago, coordinati dalla dott.ssa Teresa Tirocinio.
I DATI
Dall’indagine “L’obesità infantile: un problema rilevante e di sanità pubblica” (2015), a curadell’Osservatorio per la Salute del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università “Milano Bicocca”, diretto dalla prof. Mara Tognetti, che raccoglie le principali ricerche nazionali ed internazionali in materia di alimentazione, emerge che l’Italia è uno dei Paesi europei più colpiti dal fenomeno dell’obesità infantile: nel nostro paese la prevalenza di sovrappeso in età pediatrica supera di circa 3 punti percentuali la media Europea, con un tasso di crescita/annua dello 0,5-1%, pari a quello degli Stati Uniti.
Le indicazioni emerse dalla prima rilevazione del WHO COSI Program evidenziano che i bambini italiani più soggetti a disturbi alimentari hanno tra gli 8 e 9 anni: a quest’età, 1 bambino su 4 è obeso e 1 su 2 sovrappeso; tra le bambine le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 41%.
Diverse ricerche, riferite al contesto italiano, mostrano che, estendendo il campione tra i 6 e gli 11 anni, è sovrappeso 1 bambino su 4 (23,1%) mentre 1 su 10 (9,8%) è addirittura obeso. In ambito continentale obesità e sovrappeso prevalgono tra i minori dei paesi mediterranei (con percentuali che oscillano tra il 20 e il 36%), piuttosto che in quelli del nord Europa (tra il 10 e il 20%). Anche in Italia il fenomeno ricalca le stesse differenze geografiche, con percentuali che vanno dall’8,2% al Nord, al 9,3% del Centro fino al 15,2% del Sud. La regione più colpita dal fenomeno è la Campania, dove 1 bambino di terza elementare su 2 è obeso o in sovrappeso; seguono Puglia,Molise Abruzzo e Basilicata, che evidenziano percentuali superiori al 40%. Gli adolescenti italiani in sovrap peso tendono a diminuire con l’aumentare dell’età, confermando la maggiore esposizione delle generazioni più giovani: a 11 anni ne soffre 1 ragazzo su 3 e 1 ragazza su 4; un dato che, raffrontato alle rilevazioni sui quindicenni, decresce, per ambo i sessi, di circa 10 punti percentuali.
I fattori che determinano l’obesità, oltre a quelli di natura genetica, sono principalmente legati al contesto socio-economico, familiare e agli stili di vita. Diverse indagini concordano nell’attribuire maggiore predisposizione a diventare obesi a soggetti che vivono in condizioni “disagiate”. Il dato più preoccupante riguarda però l’impatto dei genitori sull’alimentazione dei minori. Solo il 44,7% di loro conosce le regole della sana alimentazione (Censi). I dati dell’indagine “OKkio alla Salute” confermano una disinformazione diffusa da parte degli adulti in materia di dieta alimentare. Il 37% delle madri di figli in sovrappeso non ritiene “eccessiva” la quantità di cibo che i mangiano i bambini, mentre solo il29% di esse afferma il contrario. Inoltre solo 4 mamme su 10 reputano insufficiente l’attività motoria svolta dal figlio. Sul versante delle abitudini alimentari è altrettanto importante la percentuale di coloro che adottano comportamenti scorretti: 1 bambino su 10 salta la prima colazione, mentre 3 su 10 la fanno in maniera sbilanciata (troppi carboidrati o proteine); 2 bambini su 3 fanno una merenda abbondante a metà mattina. I genitori dichiarano che 4 bambini su 10 consumano quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate e il 22% non mangia tutti i giorni frutta e verdura. Dall’indagine Zoom8emerge inoltre che 1 intervistato su 2 non mangia “mai o quasi mai” legumi e solo 1 su 5 lo fa 2-3 volte a settimana, come raccomandato. 1 su 7 si alimenta con insaccati una o più volte al giorno. Il consumo giornaliero di cibi ipercalorici è un fenomeno largamente diffuso: 1 bambino su 3 mangia quotidianamente snack e 1 su 4 consuma bibite zuccherate. In alcune circostanze anche più volte al giorno (nel 3,5% dei casi per i primi, 17% per le seconde).
Anche uno stile di vita sedentario concorre all’obesità in età pediatrica, poiché strettamente correlato al consumo di questi cibi. 1 bambino su 6 dichiara di non aver fatto attività fisica nel giorno precedente all’indagine, o di fare sport un’ora alla settimana; 4 su 10 confessano di avere la tv in camera; 1 su 3 di restare incollato al televisore o ai videogames per più di 2 ore al giorno, mentre solo 1 su 4 dichiara di andare a scuola a piedi o in bicicletta.
LA CAMPAGNA
Tra febbraio e maggio, “Mangia bene, cresci bene” attraverserà tutta Italia. Prenderanno parte al progetto 379 scuole, suddivise tra medie ed elementari, per un totale di circa 40.000 studenti e 75.000genitori coinvolti. In ciascun istituto, i docenti e i medici di AMIOT terranno degli incontri formativi sulla sana alimentazione e distribuiranno un kit didattico a ragazzi e genitori. Agli studenti è inoltre riservato un concorso a premi: le illustrazioni più significative saranno affisse nelle farmacie e gli studi medici aderenti e daranno vita ad un calendario info-educativo dell’iniziativa distribuito nelle scuole che hanno partecipato all’iniziativa.
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